"Palazzo Re e i suoi cieli dipinti". La nuova interessante ricerca di Carla Tarquini sulle opere del decoratore teramano Vincenzo Sardella

 

di Marcello Maranella

La provincia di Teramo è un immenso giacimento di culture e tesori d'arte di cui, però, spesso ne ignoriamo l'esistenza e il pregio. Se non ci fossero studiosi attenti e pazienti nel ricomporre antiche intelaiature storico sociali delle nostre comunità vivremmo un'esistenza avara di curiosità e di stimoli al piacere della conoscenza. Riflettevo in tal senso qualche giorno fa parlando con Carla Tarquini, autrice di un interessante volume edito da Giservice dedicato a "Palazzo Re e i suoi cieli dipinti" che in quarta di copertina evidenzia: "Da lassù la vista è incantevole. A pochi metri, alla stessa altezza, si erge, con il suo profilo elegante, l'alta cupola di San Flaviano, la chiesa più importante di Giulianova Paese che risale anch'essa al Quattrocento. Sotto si distende la Città nuova del Lido con il suo Porto e il suo mare, che quel giorno, rifletteva un cielo di un azzurro intenso. Splendido contrappunto di quegli altri cieli che erano all'interno, proprio lì, poco distanti da me". 


Mi è sembrata una sintesi perfetta del lavoro certosino di ricerca che Carla Tarquini ha compiuto quasi per caso, a partire da metà novembre 2020, prendendo spunto da un post pubblicato su Facebook raffigurante un'eterea figura femminile che si muoveva leggera, fasciata solo da una gonna di seta. A segnalargliela prontamente ci aveva pensato il suo amico e valente fotografo Vincenzo Ammazzalorso. Insieme concordarono che potesse trattarsi di una delle tante primavere dipinte da Vincenzo Sardella, un decoratore teramano vissuto fra Ottocento e Novecento lungamente dimenticato. Fu proprio Carla Tarquini a riscoprirlo nel lavoro a quattro mani con Renata Ronchi, e il supporto fotografico di Ammazzalorso, suffragato dall'autorevole giudizio della professoressa e storica dell'arte Luisa Franchi dell'Orto nel libro pubblicato nel 2019 intitolato I cieli dipinti di Vincenzo Sardella realizzati sulle volte, le pareti, le sovracoperte di numerosi palazzi e ville di Teramo e provincia. E così il sodalizio fra Carla Tarquini e Vincenzo Ammazzalorso riprende vigore  ripercorrendo la storia costruttiva di Palazzo Re (inserita all'interno dell'intensa espansione urbanistica che caratterizza Giulianova nei decenni post unitari) e riguarda i soffitti delle stanze al primo e secondo piano dell'edificio. Ad esaltarne la bellezza un ricco apparato illustrativo e venti tavole a colori delle opere di Sardella risalenti al periodo 1910-1920 del Novecento..."quando il decoratore teramano vira decisamente verso il gusto liberty di cui assorbe lo spirito e i motivi", scrive Carla Tarquini sottolineandone il linguaggio pittorico originale e inconfondibile. 





La presentazione del volume dedicato a Palazzo Re porta la firma di un eminennte studioso giuliese come Ottavio Di Stanislao, Direttore dell'Archivio di Stato di Teramo, il quale fornisce spunti originali inerenti il processo di crescita urbana che caratterizzò l'antico centro acquaviviano fin dal primo decennio post unitario. Precisando, tra l'altro, che.."a Giulianova, la città ideale costruita da Giulio Antonio Acquaviva nei primi anni '70 del Quattrocento, su gran parte della cinta muraria, venuta meno la funzione difensiva, con il passare degli anni, si erano addossate le abitazioni ".  Per Di Stanislao "Carla Tarquini, col "solito" apporto delle bellissime foto di Vincenzo Ammazzalorso, ci regala quindi un altro tassello del nostro patrimonio storico artistico, trattando della decorazione degli interni, un aspetto finora inesplorato". Infine si rileva che il volume è dedicato a Luigi e Rossella Re che con grande amore si prendono cura della loro bella dimora di Giulianova Paese e si avvale della partnership con l'Associazione D'Archivio Cultura "con lo scopo", dichiara nell'introduzione la presidente Letizia D'Archivio .."di valorizzare, nell'ambito del territorio teramano, il patrimonio locale in ogni sua espressione, tanto materiale quanto immateriale". Come pure il FAI di Teramo che attraverso il delegato alla cultura Valentina Muzii ricorda il legame con Palazzo Re di Giulianova quando, nel 2007, fu selezionato come luogo ideale per ospitare un concerto di musica classica in occasione delle Giornate FAi di Primavera. 

Foto di Vincenzo Ammazzalorso tratte dal volume "Palazzo Re e i suoi cieli dipinti" di Carla Tarquini

 

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