Con "La Decima Sacramentale" l'esordio noir di Claudio Angelozzi. Un groviglio di intrighi e delitti nella Atri dell'Ottocento

di Marcello Maranella

Claudio Angelozzi ci riprova con la scrittura e questa volta la colora di giallo a partire dalla copertina del libro fresco di stampa per i tipi della casa editrice Hatria. Appena l'ho vista circolare sui social che ne annunciavano la presentazione per il 29 luglio prossimo presso la Villa Comunale di Atri mi è tornata in mente la gloriosa collana dei Gialli Mondadori. Con i dovuti distinguo, naturalmente. Ma con altrettanti in bocca al lupo che invio tra queste righe allo scrittore di origine atriana per la buona accoglienza della sua ennesima fatica. Si, perché  quando ci si infila nelle trame misteriose dell'animo umano si rischia di restarne intrappolati fino a perdere il bandolo della matassa. Per sua fortuna l'autore se le cavata bene restando all'interno del perimetro del giallo storico mescolando, con le giuste proporzioni, gli ingredienti narrativi ispirati alle sue precedenti ricerche. Ne viene fuori un'ambientazione avvincente, attraversata da personaggi tra il reale e il fantastico piuttosto credibili, ancorché viziati nelle loro laide imprese. E così il lettore si ritrova nella Atri ottocentesca al tempo della dominazione borbonica di re Ferdinando I, in un coacervo di confraternite, rivolte paesane e vessazioni clericali. Sullo sfondo l'imponente Cattedrale di Piazza Duomo riprodotta in copertina nel dipinto di Santino Astolfi, il luogo sacro dove si compie l'efferato delitto per mano ignota, da cui muovono le indagini che porteranno alla scoperta di altri misfatti in una coerente successione di avvenimenti. Su cui non aggiungo altro per lasciare al lettore il piacere delle suggestioni che riuscirà a trarne scoprendo passaggi segreti e traffici sotterranei che svaniscono nelle grotte sottostanti la città ducale. Interessante la figura ambigua del sagrestano che alla fine risulterà, suo malgrado, un protagonista dell'oscura  vicenda. Viste le premesse avrei dedicato qualche pagina in più di suspense e meno spazio alle certificazioni documentali che, tuttavia,  non intaccano la validità del racconto nel suo insieme. Buona lettura!!

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