Quando si diceva casa dolce casa

Perciò oggi dolce casa diventa rifugio un pò più sicuro. Tutt'intorno deserto e silenzio davanti a negozi, bar e ristoranti con le serrande abbassate. Non si comunica nulla a distanza ravvicinata: si va per via mail dal medico di famiglia. Si esce a piedi o in auto solo per esigenze di prima necessità con tanto di modulo prestampato per indicare generalità e i motivi plausibili che giustifichino il percorso intrapreso. Così è se vi pare, ammoniva Luigi Pirandello. Dentro casa il reale diviene irreale. Prende la smania dell'ordine. Una sorta di pulizie di Pasqua anticipata. Togli da un lato e accumili dall'altro con l'ansia di diffrenziare la successiva raccolta. Ma Carapollo non è certo fra le priorità dell'oggi. Fino al 3 aprile è così: Non si va a messa nè si celebrano matrimoni e funerali se non per i diretti interessati. Con prudenza e solitudine. Meglio leggere un bel libro per distrarsi un pò. Consiglio Le rose di Atacama in omaggio al suo autore, Luis Sepulveda, colpito da coronavirus di ritorno da un incontro di cultura in Spagna, dove vive abitualmente.
Ti aspettiamo presto in buona salute, Luis!
"......e se avremo abbastanza coraggio per raggiungere l'universo infuocato di Atacama, minuscoli fiori rossi che spuntano sulla sabbia per appassire dopo poche ore ci ricorderanno che spesso la vita non è altro che una stoica forma di resistenza..."
Commenti
Posta un commento