Donne in manicomio nel regime fascista. L'ex ospedale psichiatrico diventerà Cittadella della Cultura
La mostra I fiori del male . Donne in manicomio nel
regime fascista realizzata dalla Fondazione
Università degli Studi di Teramo e curata da Annacarla Valeriano e Costantino
Di Sante, sarà esposta a Rovereto
(Trento) dal 20 novembre al 15 dicembre prossimo, negli spazi dell’Urban
Center. La mostra – arrivata al suo quindicesimo allestimento dal 2016 – è
stata promossa dalla sezione ANPI Rovereto-Vallasarina.
L’idea
della Fondazione Università degli Studi di Teramo di realizzare una mostra
sulle donne ricoverate in manicomio durante il periodo fascista è nata dalla
volontà di restituire voce e umanità alle tante recluse che furono estromesse e
marginalizzate dalla società dell’epoca.
Ex manicomio da Porta Melatina |
Osservatorio privilegiato gli archivi, i cameroni, i cortili interni dell'Ospedale Psichiatrico di via Saliceti in Teramo in cui, scrive Francesco Saverio Moschetta, già direttore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Teramo..."le pazienti vagavano vestite con camicioni bianchi o grigi, i capelli scarmigliati, apparentemente tutte uguali, con lo sguardo spento, privo della vivacità e dell'espressività del disturbo in fase florida, i movimenti lenti, il corpo mortificato senza più segni del trasferimento simbolico di desideri e pulsioni non altrimenti esprimibili".
IERI Fabbrica della follia.
Rendering del progetto Città della Cultura |
OGGI Cittadella della Cultura
E' di questi giorni la notizia secondo cui entro il 2019 saranno aperti i cantieri per realizzare all'interno dell'ex Ospedale psichiatrico di Porta Melatina "La Cittadella della Cultura", ideato e promosso dall'Università di Teramo e finanziato con fondi masterplan della regione Abruzzo. L'ambizioso progetto di ristrutturazione è stato aggiudicato allo Studio d'architettura Desideri, uno dei più importanti d'Italia. Grande soddisfazione espressa dall'emerito Rettore dell'Ateneo teramano Luciano D'Amico:
"Adesso che il progetto entra nel vivo , vorrei avviare una riflessione sul fatto che si tratta di un grande gesto d'amore verso la città da parte dell'Università di Teramo". m.m.
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