Di libro in libri, di lettura in letture, Teramo sembra
ritrovare quella vivacità culturale da lungo tempo annebbiata per cause a tutti
note e su cui intendo qui soprassedere per anticiparvi, invece, curiosità e
sorprese contenute nel titolo di una prossima pubblicazione edita dalla casa
editrice Ricerche e Redazioni.
“L’Odore
dell’inchiostro. Scritti in onore di Luigi Ponziani” è il titolo del volume
collettaneo
concepito dagli Amici della
Delfico in omaggio ad un valente rappresentante della cultura teramana,
già Direttore della Biblioteca
Provinciale “Melchiorre Delfico” dal 1999 al 2015, che sarà presentato venerdì
10 novembre 2017 presso la Sala Polifunzionale in Via Comi a Teramo. Cresce
dunque l’attesa dell’evento inteso come una testimonianza di amicizia e stima
nei confronti di Gigi il quale, a detta del Presidente degli Amici della Delfico,
Anna Maria Ioannoni Fiore, . ..
”ha raccolto con orgoglio il testimone morale
degli storici, dei bibliotecari e dei direttori della “Delfico” che lo hanno
preceduto e ai quali ha fatto spesso riferimento nella sua energica attività
tesa a rafforzare il legame della Biblioteca con la città e con il territorio”.
Se queste sono le premesse non riesco ad immaginare l’emozione che proverà l’amico
Gigi di fronte alle note bio-bibliografiche curate da Nadia Di Luzio e Silvana
Di Silvestre che introducono i contributi di Luciano Artese, Giampiero
Castellucci, Ottavio Di Stanislao, Fausto Eugeni, Giorgio Palmieri, Berardo
Pio, Marisa Profeta de Giorgio, Roberto Ricci e Marcello Sgattoni. Non mancate.
Sarà certamente un incontro lieto e proficuo per il buon nome di Teramo.
Perché Shakespeare non era una donna? E’ il titolo intrigante dello
spettacolo teatrale di e con Roberta Santucci basato sul saggio di Virginia Woolf Una
stanza tutta per sé che sarà rappresentato in veste
di lettura scenica presso Spazio Tre Teatro sabato 11 novembre alle ore 21.00

Il tutto collocato
nell’ambito della XXIII Edizione 2017 di SCENA D’Autunno con Virginia Woolf
che da voce a tutte quelle donne che per secoli sono state considerate
–Intellettualmente, moralmente e fisicamente
inferiori all’uomo-. Non mancheranno effetti a sorpresa quando, avverte la
locandina, le parole della scrittrice e dell’attrice prenderanno l’anima dello
spettatore rendendola..
”incandescente come quella dello scrittore prima dell’atto
della creazione poetica”
Fernando Filipponi, storico dell’arte teramano ma da qualche tempo trapiantato a Parigi dove continua le sue ricerche con lusinghieri
successi, ha tenuto sabato 4 novembre scorso una conferenza presso la Sala Ipogea a Teramo. Alla
presenza di un pubblico attento egli ha descritto
con linguaggio colto e raffinato i contenuti
della sua recente ricerca su
Aurelio Anselmo Grue - La maiolica del
settecento fra Castelli e Atri .
Si deve a lui, infatti, la scoperta di una
grande artista, degno esponente della dinastia del maestro Carlo Antonio Grue, il
quale trasferitosi ad Atri sotto la benevolenza dei Duchi d’Acquaviva diede un
significativo impulso alla maiolica del settecento.
Nella sua esposizione
Fernando Filipponi si è soffermato, fra l’altro, sullo stile dell’artista castellano che non
mancherà di stupire ulteriormente collezionisti e ceramisti per l’originalità della sua
pittura nel passaggio dallo stile barocco al Rococò e per l’alto valore
artistico di livello europeo ancora tutto da collocare nell’ambito dell’inestimabile
patrimonio della ceramica di Castelli.
Commenti
Posta un commento