LE MARATONE SOCIALI di Umberto Braccili
Questa sera a Pineto Umberto Braccili presenterà la sua ultima fatica di scrittore di ciò che la gente felice, triste e incazzata gli racconta e si racconta nell'Abruzzo forte, gentile e martoriato. I mille Abruzzi è infatti il titolo del libro edito dalla casa editrice teramana Ricerche e Redazioni che già in passato gli ha curato la versione libraria della sua riuscitissima trasmissione televisiva in onda su RAI 3 "Lo dico al TG".
Si potrebbe dire che, ormai, non si può fare a meno della "vigilanza Sociale" di Umberto che ama smodatamente il suo mestiere di giornalista perché gli consente di raccontare con passione e grande umanità le storie piuttosto complicate di chi vive dimenticato dalle istituzioni sociali ma anche dall'amministrazione politica. Ed egli continua ad abbracciare quella che considera una vera e propria missione per alleviare il male di vivere di chi è continuamente alle prese con le barriere architettoniche, di chi ha vergogna e dignità a denunciare la propria condizione di senza lavoro, di chi ha attraversato terremoti fisici e psicologici, perennemente in lotta con insuperabili barriere burocratiche e via
elencando in una interminabile maratona di riprese dal vivo che il
giornalista rosetano registra in ogni angolo del mondo circostante. La lettura, come sempre, è agevole e in qualche modo rispecchia il carattere dell'autore: curioso fino all'estremo, incontenibile nei dettagli, apertamente critico verso il potere ai diversi livelli che, a suo parere, marca un colpevole ritardo nel garantire diritti e agevolazioni elementari. Si riferisce, soprattutto, a chi è diversamente abile, spesso silente ma profondamente ferito che trova nella comunicazione di Umberto Braccili uno strumento essenziale per far sentire la propria voce. Nel libro, inoltre, si evocano le tante suggestive tradizioni dei piccoli borghi. E per finire, l'ultimo capitolo in cui l'autore lascia tutto lo spazio a venti racconti di altrettanti scrittori che ricordano insegnamenti di vita da parte di genitori e nonni e altre piccole storie da non dimenticare per trasferirle alle generazioni future. Come si può immaginare dalla sua indole altruista l'autore chiosa nella terza di copertina del volume sui ringraziamenti e gli intendimenti..."è certo che devolverò all'Associazione Abilbyte presieduta da Manolo Pelusi i miei compensi come, del resto, contribuirà parzialmente l'editore. Serviranno per un progetto, il secondo con la Onlus..." . Buona fortuna Umberto e un caro saluto ai tuoi validi assistenti della serata pinetese a Villa Flaiani: Claudio Ferrante e Manolo Pelusi.

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