"La forza dei comuni abruzzesi nel fare sistema ed essere protagonisti dei fondi del PNRR". Il messaggio dell'Assemblea ANCI Abruzzo promossa dal sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto. Presente anche il Presidente nazionale ANCI Antonio Decaro

 

di Marcello Maranella

L'Auditorium del Parco della Scienza è ormai il luogo istituzionale per eccellenza del Comune di Teramo.  Sostituisce, più o meno degnamente, la prestigiosa Sala Consiliare di Palazzo Orsini, resa inagibile dal terremoto del 2016 con l'intero edificio che attende da tempo immemore l'avvio del progetto di ricostruzione. E' stata appunto la ricostruzione  uno dei temi dominanti del dibattito dell'assemblea dei sindaci d'Abruzzo convenuti a Teramo su invito del Presidente ANCI Gianguido D'Alberto che ha pronunciato la relazione introduttiva alla presenza del   Presidente dell'ANCI Nazionale e Sindaco di Bari Antonio Decaro. Una combinazione di alto livello istituzionale caratterizzata da un'atmosfera di rispetto reciproco e di condivisione strategica che non accadeva da anni a causa delle calamità naturali e della successiva pandemia che hanno costretto i sindaci a stare in prima linea. Continuamente alle prese con problematiche complesse e inedite che hanno stravolto la vita delle nostre comunità, ha sottolineato in premessa il sindaco di Teramo. E' stata perciò l'occasione per un ampio e ragionato dibattito sulle prospettive da individuare per rendere l'Abruzzo moderno e competitivo affidando ai comuni,  che hanno già dimostrato di saper fare sistema, il ruolo di protagonisti nella gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nella digitalizzazione e nella valorizzazione del territorio.


Tutti uniti su questa linea, indipendentemente dai propri orientamenti politici, consapevoli del ruolo che sono chiamati a svolgere nell'ambito dei dettami costituzionali, protèsi nella difesa degli interessi generali delle comunità che rappresentano. E' stato interessante ascoltarne i racconti infarciti di entusiasmo per i traguardi raggiunti: dal sindaco di Pescara Carlo Masci al suo collega aquilano Pierluigi Biondi, senza nascondere battute d'arresto, incomprensioni e ostacoli quotidiani che sminuicono entusiasmo e impegno nell'agire amministrativo. Quello che in sostanza emerge è uno scenario contrastante di territori abruzzesi sospesi fra le dinamiche metropolitane lungo la costa e lo spopolamento inarrestabile delle aree interne e montane. "Fra poco se non creiamo le condizioni di poter vivere un'esistenza dignitosa dal punto di vista economico nei piccoli comuni dell'entroterra non ci saranno più bambini a frequentare le nostre scuole e nemmeno i giovani ad allenarsi in palestra. Senza contare la chiusura di attività commerciali e produttive. Si tornerà a parlare di cattedrali nel deserto se non operiamo subito per invertire una desolante tendenza" ha sentenziato Vincenzo D'Ercole nella sua duplice veste di coordinatore di ANCI giovani Abruzzo e dinamico sindaco di Castiglione Messer Raimondo. Con tali premesse ora la discussione si trasferisce nell'assemblea nazionale ANCI, già convocata a Genova. 

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