Il "Rifugio del pastore" fra Valle Piola e Acquaratola eccellente presidio di accoglienza e ristoro

 di Marcello Maranella


Viene proprio voglia di tornare a scoprire la meravigliosa montagna teramana in queste belle giornate di sole e di natura lussureggiante che sembra non annunciare, per ora, l'entrata dell'autunno. L'appuntamento con amici escursionisti è a Piazza Garibaldi alle otto di domenica mattina, direzione Valle Piola frazione del comune di Torricella Sicura, nel cuore dei Monti della Laga a circa 1000 metri di quota. E' un suggestivo richiamo di bellezza paesaggistica e di idee esaltanti il turismo alternativo come l'albergo diffuso, ormai infrante dall'inarrestabile spopolamento.
Tuttavia a Valle Piola il Rifugio del pastore costituisce un onorato presidio di accoglienza e ristoro che resiste all'incuria del tempo e attrae appassionati camminatori e amanti del buon cibo montanaro. E noi lì siamo diretti dopo aver attraversato l'abitato di Ioanella, posta a circa settecento metri di altitudine, lasciandoci alle spalle l'imponente chiesa di Santa Maria dell'Assunta e l'immagine di comunità operosa sin dalle sue antiche origini risalenti intorno all'anno mille dotandosi,
nei secoli successivi, anche di Università. Parcheggiamo le auto sul pianoro di Valle Piola in prossimità di vecchie stalle e rimessaggi di attrezzi da pastore e ci incamminiamo nel bosco diretti ad Acquaratola, anch'essa frazione totalmente spopolata, un tempo feudo potente. Siamo entrati nel territorio del comune di Rocca Santa Maria a 1036 metri di altitudine sul livello del mare. Si racconta  che nel sedicesimo secolo il borgo fosse espressione dell'l'Università agraria della "Terra Morricana Montagna" che faceva parte dei beni del vescovo di Teramo, l'Università di "Macchia del Conte" di Montorio ed in parte anche del monastero femminile benedettino di San Giovanni in Scorzone fino al 1530. Poi arrivarono i briganti e la vita ad Acquaratola prese tutta un'altra piega. 

A metà percorso il bosco si apre alla vista del massiccio montuoso che dal Gran Sasso s'allunga sui Monti della Laga in un susseguirsi di foschie e cromie ineguagliabili. Quasi da trattenere il fiato per l'emozionante senso di immensità creativa della natura che ci ospita. Siamo accaldati e grondanti di sudore quando intorno a mezzogiorno arriviamo alla grande fontana del paese dove non compare anima viva. L'acqua che scorre dal rubinetto è fresca e rigenerante mentre siamo presi dal dubbio se continuare a salire verso la strada provinciale che conduce al Ceppo o tornare indietro e arrivare, come da prenotazione, all'ora di pranzo al Rifugio del pastore. A convincerci di non lasciare la strada vecchia per la nuova è un gruppo di ragazzi in sella a rumorosi enduro che ci sfrecciano davanti alzandosi su una ruota in segno di saluto e fuggono via come il vento, imboccando la salita della strada imbrecciata per il Ceppo, appunto. E noi escursionisti, amanti dell'andamento lento e silenzioso dentro la magia incantevole del bosco, ci rimettiamo sulla via del ritorno pregustando mentalmente il menù che ci è stato riservato ma di cui ignoriamo l'essenza gastronomica. In ogni caso, ci viene assicurato, sempre di prodotti tipici si tratta!


"Ben arrivati" ci dice con un largo sorriso la signora Romina indicandoci il bagno per rinfrescarci e cambiare le magliette madide di sudore. "Come va l'attività?, viene soprattutto gente locale o anche turisti di fuori regione?" chiedo tanto per ingannare il tempo in attesa del pranzo. "Non ci possiamo lamentare" interviene Enrico, "si lavora ma non ci sono gli abitanti, prima era sempre pieno di gente, in ogni stagione. Prima quando? Forse intendi nei primi anni duemila con la festa d'autunno promossa dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. "A primi di settembre 2006 per la precisione" incalza Enrico allargando le braccia come per significare l'ampiezza degli spazi occupati all'esterno. Dunque, insisto, eravate pure voi i gestori..."certamente, preparammo tanta roba con tanto piacere. Fu una festa eccezionale. Ma c'eri anche tu? Ora ricordo...." dice Romina con espressione meravigliata. Sorrido e mi allontano verso il prato assolato sospinto da un gradevole venticello. Si sta proprio bene da queste parti circondati da tanto impegno personale e professionale prestato all'insegna del puro volontariato. Romina ed Enrico infatti sono membri della Pro Loco di Torricella Sicura che nel 2014 assunse la gestione della struttura attraverso cui esaltare la bellezza dei luoghi circostanti con adeguata campagna di comunicazione sui social e nei circuiti ricettivi che ne attestano l'assoluto gradimento. Dalla Laga è tutto. Arrivederci alla prossima escursione.




 




 foto del servizio di Marcello Maranella

 


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