Eva e Petra: un'intensa amicizia sullo sfondo di una rivolta di minatori sardi nel bel libro di Gianni Loy

di Marcello Maranella 

Eva e Petra, erano là, quando i soldati fecero fuoco. A Buggerru, in una domenica di settembre del 1904, quattro lavoratori caddero morti. Eva e Petra erano amiche, anche se abitavano in un diverso quartiere, anche se vestivano abiti differenti e parlavano lingue diverse. Quel giorno compresero molte cose. Quella rivolta, quei morti, aprirono loro gli occhi e ne segnarono l'esistenza fino alla separazione.
Erano minatori che protestavano contro lo sfruttamento, che cominciavano ad associarsi in leghe e sindacati per difendere i propri diritti e per far progredire la società. 
"L'eccidio di Buggerru, assieme ad
 altre storie personali che non conosceremo mai" scrive, tra l'altro nella presentazione, il segretario regionale della Cgil sarda Samuele Piddiu, "è un crocicchio fondamentale della storia, nello specifico anche della nostra storia di sardi, che abbiamo il dovere di non dimenticare". 
Come quella delle due ragazze, appunto. Un legame affettivo intriso di intense emozioni ma anche di forti contrasti esistenziali e ideali, che si riannoda a Venezia dopo 50 anni  nel bel mezzo di un congresso di architettura alla presenza di Adriano Olivetti. Eva è relatrice mentre Petra è  lì come pianista per allietare la serata dell'evento. 
Sarà Eva a rompere il silenzio mormorando...suonavi così bene "Per Elisa".

AUTORI E INTERPRETI

Gianni Loy, scrittore poeta e sceneggiatore di origine cagliaritana, ne caratterizza il racconto arricchito dalle illustrazioni di  Francesco Del Casino mentre a Banne Sio di Orgosolo è affidata la stesura linguistica in versione campidanese. 
Un grazie di cuore a Gianni Loy che mi ha spedito l'opera con una bella dedica in omaggio alla nostra comune amicizia con Marco Bisi. Musicista di origine spezzina dal grande talento artistico recentemente scomparso, a cui si deve l'editing del testo italiano dell'audiolibro "Eva e Petra", stampato nel 2022 da Domus de Janas per la Collana della memoria. L'opera, realizzata con la collaborazione dell'Associazione Retinopatici, si avvale dell'estro di Alessandro Olla per gli ambienti sonori e sound design. La direzione artistica è di Cristina Maccioni con le voci narranti di Lia Careddu (sardo campidanese), di Marco Bisi (italiano) e di Mallena Mesina (sardo logudorese). Un sodalizio artistico culturale che ho avuto modo di apprezzare al Teatro Comunale di Cagliari in occasione della pièce "La prima volta che ho visto il mare" (Domus de Janas, 2018) tratta dall'omonimo libro di Gianni Loy. 
Buona lettura e buon ascolto!!


Commenti

Post popolari in questo blog

GENTE DI TERAMO Macchinista per caso dietro le quinte del Cineteatro comunale: "Avventura esaltante vissuta accanto ai grandi del cinema e del teatro italiano" ricorda Franco Cavallin

Finalmente si parte con la ristrutturazione della Stazione Ferroviaria di Teramo. L'Impresa D'Adiutorio di Montorio al Vomano si aggiudica l'appalto da 23 milioni di euro

Onore al merito: Christian Graziani, stimato professionista teramano, eletto nel CdA della Cassa Nazionale dei Dottori Commercialisti