In prossimità dell'apertura della mostra di Banksy a Teramo scoperti quattro murales dell'artista britannico tra le macerie della guerra in Ucraina

Come già ampiamente preannunciato dall'amministrazione comunale, la Città  di Teramo ospiterà  nelle sale espositive de L'Arca, dal 22 novembre prossimo al 15 gennaio 2023, le opere dello street artist Banksy, in collaborazione con la Fondazione Bruno Ballone e Metamorfosi Eventi. Si tratta di un appuntamento di notevole spessore culturale, così come rimarcato in conferenza di presentazione dall'assessore alla cultura Andrea Core, che consente di poter ammirare "le opere del maggior artista della contemporaneità". Non poteva certo immaginare, l'assessore Core, il clamore della notizia che oggi campeggia sulle prime pagine dei giornali circa la scoperta dei murales sulle rovine della guerra in Ucraina firmati dal grande artista e attivista britannico. Messaggi chiari inneggianti la pace affidati alla figura della ginnasta che fa la verticale fra le rovine di un palazzo a Borodyanka, insieme a quella dell'atleta che danza col nastro in punta di piedi su un buco di cemento a Irpin, l'uomo delle arti marziali buttato a terra dal ragazzo e i bimbi che giocano sull' "altalena" immaginata sui cavalli di frisia a Kiev.

Circa la paternità artistica dei graffiti diffusi fra le immagini di guerra realizzati dal fotografo Ed Ram, si registra la dichiarazione di Stefano Antonelli, curatore insieme a Gianluca Marziani della mostra teramana, secondo cui Banksy sarebbe riapparso dopo un anno e undici mesi di silenzio alimentando varie congetture. "È  plausibile", ha aggiunto, "che ne spuntino fuori altri nei prossimi giorni." In tal senso la mostra di Teramo dedicata a Banksy si inserisce autorevolmente all'interno del dibattito politico culturale di stringente attualità.