Accoglienza entusiastica al Teatro comunale per Eleonora Giorgi e Francesco Pannofino nella serata conclusiva del 27° Premio Gianni Di Venanzo

 di Marcello Maranella

La settima arte celebrata a Teramo da oltre un quarto di secolo all'insegna dell'entusiasmo e  della qualità creativa e professionale dei direttori della fotografia nel cinema italiano e internazionale. E' questo il senso della 27^ edizione del Premio Gianni Di Venanzo, conclusasi ieri sera al Teatro comunale fra i ricordi e i successi di Eleonora Giorgi e le battute gradevoli indirizzate alla comunità teramana dall'attore e doppiatore Francesco Pannofino. Insomma una bella festa del cinema che fa bene allo spirito e al lavoro del variegato mondo dello spettacolo cinematografico.

Intervistata sul palco da Antonella Salvucci la popolarissima attrice romana ha ricordato i suoi inizi con i grandi direttori della fotografia ed ha ricordato anche il compianto Ennio Guarnieri con cui girò Borotalco (1982) di Carlo Verdone, che le valse il David di Donatello. “Noi facciamo il lavoro più bello del mondo – ha detto ancora la Giorgi – e fare l’attrice, l’attore, è come essere ubriachi da sobri”.  Francesco Pannofino invece ha ricordato la sua precedente esperienza a Teramo per girare il film L’uomo fiammifero (2009) del regista teramano Marco Chiarini, dichiarandosi fortunato per aver trascorso momenti da favola nei panni del personaggio del film che ha avuto, fra l'altro, lusinghieri riconoscimenti dalla critica. Simpatico anche l'improvvisato siparietto con Marco Pace, autore del ritratto dell'attore in bella mostra sul palcoscenico ..."in genere non mi ritrovo mai soddisfatto con i ritratti e le foto che mi riguardano ma questo è proprio bello... me lo posso portare a casa?” ha affermato l'attore strappando un altro caloroso applauso della plarea.


Molto apprezzato anche l’intervento di Pino Ammendola, attore dalla lunga carriera, protagonista del docufilm diretto da Daniele Cavuti. Con un estratto di Oltre il confine (2022) è cominciata la serata e Ammendola, Cavuti e il direttore della fotografia Mateo Veleno hanno ricevuto due riconoscimenti: per l'opera suddetta e per Un marziano di nome Ennio (2021).
Ed è venuto il momento della consegna degli Esposimetri d’Oro. Alla memoria per il grande Peppino Rotunno l’Esposimetro d’Oro alla Memoria. “Il cinema mi ha salvato la vita, amava dire papà – ha detto la figlia di Rotunno – veramente, perchè nei campi di lavoro in Germania, dove era prigioniero, lavorando come proiezionista ebbe la vita meno dura”. La motivazione del riconoscimento assegnato a Giuseppe Rotunno: “Per aver portato la sensualità di uno still-life italiano sul grande schermo del cinema lasciando un’impronta profondissima nel cinema e soprattutto nella memoria di tutti noi”.
Altro Esposimetro d'oro a Peter Zeitlinger, l’autore della fotografia austriaco nato a Praga ma residente a Premariacco in Friuli Venezia Giulia, premiato per un film italiano L’angelo dei muri (2021) regia di Lorenzo Bianchini. “Il mio segreto è che sono cresciuto con i film italiani – ha detto Zeitlinger - ho sempre ammirato i direttori della fotografia italiani, 8 e ½ girato da Di Venanzo per Fellini e Novecento di Bertolucci illuminato da Storaro”. Così la motivazione espressa dalla giuria presieduta da Stefano Masi: “Per le atmosferiche poetiche di un racconto intimista a mezza voce, costruito come un horror, senza però mai perdere la sua credibilità realista al cento per cento”.  Eli Arenson, il direttore della fotografia israeliano giunto a Teramo dalla capitale islandese Reykjavik dove attualmente risiede, premiato per il  film Lamb (2021), un lavoro ritenuto interessante “Per la capacità di modellare la luce del nord in un contesto quasi pittorico, vicino all’espressione metafisica di Giorgio De Chirico, insinuando il seme della follia sotto l’apparenza di una visione “naturale” delle cose.”


Fabio Zamarion ha ritirato l’Esposimetro d’Oro alla Carriera  “Per aver metabolizzato perfettamente la lezione dei grandi maestri italiani ed esser riuscito ad elaborare un proprio autonomo stile, soprattutto nell’utilizzo della luce naturale”. Leo Carbotta ha ritirato la targa speciale “Peppe Berardini”, che va alla migliore fotografia di una fiction televisiva, per il suo lavoro nella serie di Rai Uno Doc – Nelle tue mani; la targa speciale Premio Marco Onorato è tata consegnata nelle mani di Paolo Carnera.

Assegnati anche gli altri riconoscimenti del Premio Internazionale di fotografia cinematografica Di Venanzo:

all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, è andato il 13° Premio Speciale “G. Caporale”, dedicato al rapporto uomo-animale, per il film Il lupo e il leone del regista Gilles De Maistre; all’artista teramano Marco Pace che da sempre realizza le scenografie della serata conclusiva al teatro Comunale; assegnata ad Arif Oryakhail la prestigiosa Targa Marco Pannella, il medico afghano, che lavorava in Afghanistan con l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e che il 15 agosto del 2021, giorno della resa della capitale afghana ai Talebani, lasciò Kabul con il ponte aereo italiano, tornando a Roma dove aveva studiato. Il dottor Oryakhail collegato in diretta con il Comunale ha ringraziato gli organizzatori per la sensibilità mostrata: “Non mi aspettavo questo premio, lo accolgo con grande riconoscenza”; alla scrittrice di cinema Gida Salvino, autrice di Esterno giorno (2021).
La regia è stata curata da Gianfranco Manetta, l’accompagnamento musicale dal pianista Franco Di Donatantonio, l'ufficio stampa dal giornalista Rino Orsatti, l’accoglienza ospiti in Piazza Cellini dalla Banda musicale di Montorio al Vomano e dagli studenti dell’Istituto Di Poppa-Rozzi di Teramo.

photo Ma.Ma

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