Il Premio Di Venanzo saluta Peppino Rotunno uno dei più grandi maestri della fotografia cinematografica. Premiato a Teramo nel 1997




L’associazione culturale Teramo Nostra e il Premio Di Venanzo si uniscono al cordoglio del mondo del cinema per la scomparsa di Peppino Rotunno, uno dei grandi maestri della fotografia cinematografica mondiale. E’ venuto a mancare ieri, all’età di 97 anni, nella sua casa di Roma.
Nel 1997, nella seconda edizione del Premio Di Venanzo, fu assegnato a lui il neonato Premio alla Carriera. Insieme a tanti cineasti, tra cui i registi Tonino Valerii e Carlo Lizzani, partecipò a Teramo all’inaugurazione di Via Gianni Di Venanzo, per siginificare l’importanza del suo collega scomparso prematuramente e per ricordare un vero amico. 

Il figlio di Gianni, Massimo Di Venanzo, fu aiuto di Rotunno per oltre dieci anni. “Peppino Rotunno – ha dichiarato Piero Chiarini, Presidente di Teramo Nostra – è stato un grande amico e sostenitore del Premio Di Venanzo, fin dall’inizio. Anche per via del rapporto di profonda amicizia che lo legava al grande Di Venanzo”.
Come scrive Stefano Masi, saggista cinematografico e Presidente di Giuria del Premio Di Venanzo, nel suo “Dizionario mondiale dei Direttori della fotografia”, “Rotunno è stato uno dei più colti interpreti della tradizione realista del dopoguerra…sempre legato a progetti di alto profilo, ha attraversato varie stagioni del cinema italiano, gudagnandosi una fama internazionale che gli permise – sin dalla fine degli anni Cinquanta – di lavorare anche in grandi produzioni americane. Ha ottenuto i suoi risultati più prestigiosi al fianco di
Luchino Visconti e Federico Fellini”.


Commenti

Post popolari in questo blog

Finalmente si parte con la ristrutturazione della Stazione Ferroviaria di Teramo. L'Impresa D'Adiutorio di Montorio al Vomano si aggiudica l'appalto da 23 milioni di euro

Il McDonald's arriva a Teramo culla delle virtù gastronomiche. Entro il 2023 la struttura sarà realizzata sopra il parcheggio San Francesco

CHORUS NOVUS diretto da Paolo Speca nell'Aula Magna dell'Ateneo interpreta magistralmente "La Buona Novella" di Fabrizio De Andrè