Sconcerto e irritazione tra i residenti della contrada Mulino da Capo
per la decisione dell’Anas di far effettuare, tramite una società siciliana incaricata, le
analisi geologiche nella zona per il progettato svincolo di Colleranesco-zona industriale
del quarto lotto della Teramo Mare riproponendo il tracciato che pure il Comune,
recependo le osservazioni dei cittadini, aveva bocciato nel 2018.
“Risale infatti all’11 ottobre del 2018 - ricordano i residenti – un incontro a Pescara tra
l’ingegnere Vincenzo Catone dell’Anas e l’allora sindaco Francesco Mastromauro in
occasione del quale il Comune aveva evidenziato come il tracciato inizialmente scelto
per lo svincolo fosse impattante ed irrazionale, oltre che antieconomico. Il tracciato
prevede infatti una strada che, staccandosi dalla Teramo-Mare, percorre l'area
compresa tra la parallela Via Mulino da Capo e il recinto est della ex SAIG. Tramite
un cavalcavia ferroviario, ovviamente da realizzare tramite conferenza di servizi con
le Fs, giunge quindi a collegarsi, con andamento in salita, alla strettissima Via Fonte
Noce, al margine est della zona industriale, sulla quale è prevista una ennesima
rotatoria. L’amministrazione comunale aveva perciò chiesto di sostituirlo con l’altro
tracciato che pure l’Anas aveva previsto nel 2004.
Il tracciato del 2004, di facile
realizzabilità, prevedeva l’utilizzo del sottopasso esistente nei pressi della Europa
Acciai, da riqualificare ed ampliare opportunamente, andando a sfociare nella zona
nord dell’area industriale in modo da consentirne il rilancio e da salvaguardare la
qualità della vita dei residenti. Ebbene l’Anas, che proprio con l’ing. Catone aveva
partecipato al sopralluogo tenutosi in zona l’8 giugno precedente insieme con
Mastromauro, con Gabriele Filipponi, Gianluigi Core, Federica Vasanella e Valerio
Rosci, allora rispettivamente sindaco, presidente della commissione urbanistica,
assessore e capigruppo di maggioranza, aveva accolto la richiesta l’11
ottobre mettendola a verbale. Per cui non comprendiamo questo dietrfront. Il
fatto nuovo – dichiarano ancora i residenti – è che quel tracciato ora è in ogni
caso improponibile perché si sovrappone al nuovo metanodotto adriatico che
verrà presto realizzato sostituendo quello esistente. E si tratta di una
infrastruttura che, come ha previsto la Snam, trasporterà gas alla pressione
altissima di 75 bar, con inedificabilità assoluta per 13,5 metri per lato della
tubazione. Per cui ci rivolgiamo al sindaco Jwan Costantini e all’intera
amministrazione comunale affinché si facciano valere logica e buon senso
nei confronti dell’Anas evidenziando le tantissime buone ragioni che
impongono di tenere fede all’accordo raggiunto nel 2018 bocciando, si spera
definitivamente, il progetto nuovamente proposto per recuperare l’altro su cui
pure si era raggiunto l’accordo”.
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