Annunziata Scipione "Il Fuoco della Terra”. Da oggi al 19 gennaio 2020 interessante Mostra a Palazzo Melatino


E' sata presentata ieri nel Palazzo Melatino, sede della Fondazione Tercas, il vernissage della Mostra Annunziata Scipione. Il Fuoco della Terra che sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 19 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020.
Palazzo Melatino ospiterà dunque la terza ed ultima tappa di un progetto editoriale ed espositivo pensato ed organizzato dall’Associazione Big Match che, in collaborazione con l’Associazione Culturale Naca Arte (Teramo), con il sostegno della Fondazione Tercas, della CCIAA di Teramo e di Enti, Istituzioni e aziende private,  ha raccolto il patrocinio di Regione Abruzzo, Comune di Milano, Comune di Pescara, Comune di Teramo e Comune di Tossicia (TE) ed è  dedicato ad  una delle più interessanti esponenti del naїf italiano contemporaneo, da molti ritenuta vera erede di Antonio Ligabue.



Lo scrittore e sceneggiatore Cesare Zavattini, uno tra i più grandi estimatori di Annunziata Scipione, amava definirla “artista contadina” riconoscendole “una fondamentale dialettalità che (…) ha il valore di una lingua creata”. Il Presidente della Fondazione Tercas Gianfranco Mancini ha affermato che “uno dei valori maggiormente condiviso del progetto editoriale ed espositivo dedicato nel 2019 a questa straordinaria artista teramana è stato quello d’aver saputo sottolineare come la difesa delle identità e delle tradizioni che si incarnano in un territorio vada di pari passo con una valorizzazione della memoria, dell’eredità culturale in genere.
Alfredo Natali, Presidente dell’Associazione Culturale Big Match,  ha sottolineato i successi di pubblico e di critica che la Mostra ha riscosso nelle precedenti due tappe all’Aurum di Pescara e alle Stelline di Milano ringraziando quanti hanno offerto sostegno all’iniziativa.
Il percorso espositivo di Palazzo Melatino presenta 12 dipinti e 5 sculture illustrati nella più importante pubblicazione sino a oggi mai realizzata sulla Scipione: una ricca monografia (a cura di Silvia Pegoraro, con testi della curatrice e di Valentina Muzii, corredata da un’antologia critica) che presenta quasi 450 opere, costituendo di fatto il primo catalogo generale dell’artista.
Il progetto editoriale propone un doppio percorso attraverso l’intera opera di Annunziata Scipione, dal 1968 fino alla più recente fase espressiva, che si è conclusa solo pochi mesi prima della sua scomparsa avvenuta il 24 aprile 2018.
La curatrice della Mostra Silvia Pegoraro sottolinea come la profonda essenza dell’artista sia particolarmente presente nelle opere esposte; “essenza che passa attraverso il suo essere donna, donna dedita ai lavori agricoli e domestici, e il suo essere figlia di quella terra d’Abruzzo, aspra e bellissima, dei cui paesaggi agresti e delle cui tradizioni e modi di vita la sua arte costituisce una testimonianza affascinante e irrinunciabile”.

Annunziata crea, con la sua arte, a dispetto dell’apparente semplicità, sottolinea inoltre, Silvia Pegoraroun palinsesto complesso e sensibile di azioni, memorie, identità: costruisce e rende visibile il diagramma del senso che una comunità e una cultura hanno riconosciuto al proprio abitare, tramandandolo nella configurazione del proprio paesaggio, trasmettendo ai posteri l’amore e l’identificazione con la propria terra attraverso la cura rivolta ad essa lungo i secoli.
Il lavoro artistico della Scipione inizia a profilarsi in modo sistematico tra la fine degli Anni 60 e l’inizio degli Anni 70 (le prime sculture sono del ’68 e inizia a dipingere nel ’72). “Per l’affermarsi relativamente tardivo della sua inclinazione artistica, la sua vicenda è affine a quella della più famosa fra gli artisti naїf americani: Anna Mary Robertson Moses, detta Grandma Moses (1860-1961), i cui dipinti sono stati esposti nei più importanti musei statunitensi, tra cui il MoMa di New York”.
L’immenso lavoro pittorico dell’artista costituisce anche una sorta di diario enciclopedico delle usanze, delle attività lavorative, delle tradizioni laiche e religiose della società arcaico-rurale dei luoghi dov’è nata e ha vissuto, molto simili, del resto, a quelli di tutta l’Italia fino al dopoguerra. Un “documentario” che prende corpo in cromie fiabesche, seppure pervaso da un solido e cristallino senso del reale e dell’appartenenza alla propria terra”.

 

In Mostra dal 19 dicembre 2019 al  19 gennaio 2020 

Palazzo Melatino,  sede  Fondazione Tercas - Teramo

 

 

 

Chi è Annunziata Scipione
 

Nasce il 24 marzo 1928 presso Azzinano di Tossicìa (Teramo). Di famiglia contadina, è la minore di sette figli. Frequenta la scuola primaria solo fino alla terza elementare, ma sin da bambina è dotata di uno straordinario talento naturale. Sposatasi con il capomastro Ettore Di Pasquale (dal quale ha il figlio Piero), pur dovendo dividere il proprio tempo tra la maternità, la conduzione della casa e i lavori in campagna, non smette mai di dedicarsi al disegno e alla scultura, ma lo fa, per diversi anni, di nascosto, all’insaputa di tutti. Il suo talento, così, si manifesta pienamente solo intorno ai quarant’anni, quando Annunziata comincia a realizzare vere e proprie sculture lignee (1968). Nel 1972 comincia a dipingere con grande intensità, nonostante sia sprovvista di qualsiasi nozione tecnica.

L’eccezionale sensibilità e la memoria prodigiosa compensano la mancanza di formazione tecnico-artistica e Annunziata, contadina e “illetterata”, crea uno straordinario repertorio d’immagini il quale, oltre che per la potente espressività di segno e colore, si rivela prezioso come storia visiva delle tradizioni e delle caratteristiche antropologiche ed etnografiche dell’antico territorio abruzzese, molte delle quali ormai scomparse per sempre. Già nel 1973 inizia ad esporre in alcune mostre collettive, e già nel 1974-75 comincia ad affermarsi a livello nazionale e internazionale.
Partecipa a sette edizioni del celebre Premio Nazionale dei Naїfs di Luzzara (Reggio Emilia), voluto da Cesare Zavattini, che ammira molto i suoi lavori. Nei decenni successivi le sue opere sono esposte in numerose mostre personali e collettive in Italia, ma anche a Londra e Parigi, ed entrano a far parte di collezioni pubbliche e private. In occasione dell’Anno Santo “straordinario” del 1982-83, due suoi dipinti vengono scelti per celebrare e ricordare l’evento in tutta Italia.
Nel 2010 Annunziata Scipione smette di dipingere, per problemi di salute, ma continua a disegnare, realizzando ancora lavori di notevole impatto formale e cromatico.
Si spegne il 24 aprile 2018 a Teramo, all’età di novant’anni.

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