Nonostante le indicazioni segnaletiche scarse e il manto stradale accidentato, Castelbasso rimane per me
una delle mete preferite nel panorama delle manifestazioni estive di qualità. Un luogo che mi
affascina anche in altre stagioni, fuori dal clamore degli eventi.
Un bel borgo della bassa collina teramana che lentamente rinasce a
nuova vita attraverso luci suoni e colori dell'arte dopo lunghi decenni
di fatiscenza e di frantumate speranze di rientro migratorio. Il
paesaggio ideale per catturare i segni silenti di palazzi antichi, di storie intrecciate e di simbolismi mutevoli in una singolare declinazione del
tempo e dello spazio. A onor di cronaca scopro ogni estate dettagli originali negli allestimenti di mostre d'autore in una mescolanza di stili architettonici fra il restauro d'epoca dei mattoni a vista e lineari intonacature su cui risaltano le opere in esposizione di grandi maestri come
Afro, Capogrossi e Balla.
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Osvaldo Menegaz |
Si ha l'idea di entrare in luoghi del silenzio e della meditazione ...
Sul filo dell'immagine fra le ...Trame dell'Arazzo contemporaneo.. guidati a distanza da figure giovanili pronti ad intervenire con cortese competenza nelle varie fasi del percorso espositivo. Sono queste alcune delle magie racchiuse dentro la cinta muraria di Castelbasso che mi trattengono più del dovuto, passeggiando lentamente, quasi in fila indiana, dentro viuzze illuminate e selciati rimessi a nuovo. E dove, casualmente, faccio conoscenza con
Osvaldo Menegaz, Presidente e animatore della
Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture il quale, anno dopo anno, connota la rassegna estiva di Castelbasso con eventi e collezioni d'arte di gran pregio attrattivo. Una chiacchierata per strada molto gradevole nei modi e nelle idee che mostrano la complessa scommessa di Castelbasso dove imprenditoria e cultura d'eccellenza tentano di fare la differenza!
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