A zonzo con i bambini nel Parco Nazionale dell'Orso Marsicano
L'avevo promesso a Carlo e Annarita che saremmo andati a far visita a orsi e lupi a Pescasseroli e Civitella Alfedena prima della riapertura delle scuole. Così ieri mattina tutta la sacra famiglia, dai nipotini ai nonni, è approdata al Centro Natura del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise per mischiarsi ai tanti turisti e osservare dal vivo le loro reazioni. Soprattutto quelle di Carlo, che a sei anni dimostra una notevole predisposizione, unita a curiosità affettiva, nei confronti dei grandi predatori. Posso assicurare che al di là delle sollecitazioni ricevute dai racconti di famiglia e dalle immagini di affidabile pubblicistica scientifica che girano in casa egli sa muoversi agevolmente fra le magie naturalistiche con una buona dose di fantasia.
Infatti, ad un certo punto, ha interrotto il suo saliscendi dagli attrezzi del parco giochi per correre a lezione dall'insegnante dell'ente parco con tanto di distintivo, attorniata in mezzo al prato da tanti piccoli allievi estasiati alla vista di corna di camosci e escrementi imbottigliati, palchi di cervi e impronte di orso. Veramente una bella immagine di sano divertimento in un mondo incontaminato dove evolve, giorno dopo giorno, la convivenza fra uomo e animali selvatici all'insegna dell'immenso valore della biodiversità. E questi concetti sono accolti benissimo nella mente dei bambini. Cominciano a produrre anticorpi vincenti nella loro formazione contro chi continua nelle regioni del nord a dare la caccia all'orso e a invocare leggi per l'abbattimento dei lupi...."ma è vero che il lupo non attacca mai l'uomo?"... mi chiedeva ieri Carlo conoscendo già la mia risposta mentre li osservava con il binocolo nella loro riserva di Civitella Alfedena. Anche per noi adulti ieri è stata una pausa di rilassante riflessione dentro la bellezza del paesaggio abruzzese con la Val Fondillo e La Camosciara e l'accoglienza nei borghi autentici di Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea dove un bell'esemplare di cervo si lasciava ammirare dai turisti.
Non c'è che dire dal punto di vista tecnico, organizzativo e ambientale. Abbiamo trascorso una domenica intensa di emozioni in un'atmosfera di concreta armonia fra tutela della natura e sviluppo turistico sostenibile all'interno di un'area protetta (la più antica d'Italia, fu istituita l'11 gennaio 1923) ricca di storia e cultura ma anche segnata da lunghi decenni di conflitti e incomprensioni.
Mentre riattraversavo quei luoghi mi convincevo sempre di più che l'istituzione di un parco, oggi più di ieri, non può che costituire un valido e insostituibile presidio per scongiurare pericoli di devastazione e arretramento sociale. Con tutta la fatica e l'ingegno che la sua estensione richiede. Salutavo così , con la mente, un bravo servitore dello Stato che ho avuto il piacere di apprezzare sul campo nella persona del Colonnello dei Carabinieri Forestali, Luciano Sammarone, appena nominato Direttore del prestigioso PNA. Un augurio di buon lavoro gli invio nel solco della migliore tradizione ambientalista egregiamente espressa dai suoi predecessori.
Infatti, ad un certo punto, ha interrotto il suo saliscendi dagli attrezzi del parco giochi per correre a lezione dall'insegnante dell'ente parco con tanto di distintivo, attorniata in mezzo al prato da tanti piccoli allievi estasiati alla vista di corna di camosci e escrementi imbottigliati, palchi di cervi e impronte di orso. Veramente una bella immagine di sano divertimento in un mondo incontaminato dove evolve, giorno dopo giorno, la convivenza fra uomo e animali selvatici all'insegna dell'immenso valore della biodiversità. E questi concetti sono accolti benissimo nella mente dei bambini. Cominciano a produrre anticorpi vincenti nella loro formazione contro chi continua nelle regioni del nord a dare la caccia all'orso e a invocare leggi per l'abbattimento dei lupi...."ma è vero che il lupo non attacca mai l'uomo?"... mi chiedeva ieri Carlo conoscendo già la mia risposta mentre li osservava con il binocolo nella loro riserva di Civitella Alfedena. Anche per noi adulti ieri è stata una pausa di rilassante riflessione dentro la bellezza del paesaggio abruzzese con la Val Fondillo e La Camosciara e l'accoglienza nei borghi autentici di Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea dove un bell'esemplare di cervo si lasciava ammirare dai turisti.
Non c'è che dire dal punto di vista tecnico, organizzativo e ambientale. Abbiamo trascorso una domenica intensa di emozioni in un'atmosfera di concreta armonia fra tutela della natura e sviluppo turistico sostenibile all'interno di un'area protetta (la più antica d'Italia, fu istituita l'11 gennaio 1923) ricca di storia e cultura ma anche segnata da lunghi decenni di conflitti e incomprensioni.
Luciano Sammarone |
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