Renato Minore: di verso in verso vincitore del Premio Viareggio

Ero alla presentazione del suo libro su Rimbaud (Mondadori ) e ne ricavai un breve ma inaspettato dialogo improvvisandomi critico letterario con lusinghieri apprezzamenti che scaturivano dalla mia lettura del suo precedente "Leopardi, l'infanzia e le opere" (Bompiani). Una biografia in chiave narrativa di grandissimo successo che aveva suscitato in me sentimenti contrastanti e affascinanti ad un tempo, fino ad allora sconosciuti rispetto alla complessa figura del poeta di Recanati fissata nei ricordi di studi scolastici.  Renato Minore abbozzò un leggero sorriso e scrisse sulla pagina bianca del volume: A Marcello Maranella, sperando che il "Rimbaud" sia all'altezza del "Leopardi" nella sua fantasia di lettore.  E' questo il valore immenso della sua ricerca letteraria e poetica che si fa autorevole nella semplicità dei gesti e prestigiosa nella dotta conoscenza con il riconoscimento ambito del Premio Viareggio-Repaci con l'opera O caro pensiero (Aragno) di cui Simone Gambacorta, nel riquadro della sua recensione su "La Città", ne traccia una sintesi perfetta...."LETTERATO critico, saggista e giornalista: ma il suo fuoco sacro è da sempre l'amore per il verso".
 Nella foto da sinistra:
Luigi Ponziani, Antimo Amore, Renato Minore, Anna Fusaro. Gianguido d'Alberto, Paolo Ruggeri in un momento del ricordo di Giammario Sgattoni presso 
l'Arca -Teramo, maggio 2019
Come abruzzese e teramano mi sento fiero di essere rappresentato da questo conterraneo teatino che non ha mai allentato il legame con la nostra terra nonostante i suoi impegni romani di giornalista, dedicando attimi preziosi del suo tempo al ricordo di Giammario Sgattoni e del Premio Teramo come giurato storico di cui e stato e rimane uno strenuo divulgatore. A tal riguardo vorrei cogliere l'occasione di esternare un pensiero più compiuto rispetto ai miei articoli precedenti sulle prospettive di un Premio che potrebbe ridare alla città di Teramo uno smalto e una capacità di penetrazione nei canali più rappresentativi della cultura italiana. Certamente se ne riparlerà a conclusione dell'edizione 2019 prevista per ottobre prossimo. Nel frattempo mi fa lume la definizione appena espressa da Renato Minore all'indomani del Premio Viareggio in un messaggio di ringraziamento rivolto a quanti lo hanno sostenuto con assiduità e affetto...."oggi su La Città ci sono alcune riflessioni di Simone Gambacorta (credo che oggi lui sia il critico militante-una volta si chiamavano così- più assiduo continuo non partigiano del panorama cartaceo e web) preziose come sempre sul mio "essere poeta". Colgo con favore questo pensiero rivolto ad un collega giornalista teramano a cui non da oggi riconosco capacità, rigore e passione in grado di "rimovimentare" o innovare, che dir si voglia, l'essenza del Premio che si onora della felice intuizione del maestro Giammario Sgattoni. Mi sembra un buon avvio di riflessione.....in attesa del Premio Teramo!!


Chi è Renato Minore

Abruzzese d'origine, Renato Minore è nato a Chieti nel 1944 ma da tempo vive a Roma dove ha insegnato all'Università ed è critico letterario del quotidiano Il Messaggero.. tra i suoi libri: Giovanni Boine (1975), Mass-media, intellettuali, società (1976), Il gioco delle ombre (1985). Come poeta ha pubblicato Non ne so più di prima (1984), O caro pensiero (2019). Vincitore di premi come il Flaiano, il Buzzati, il Frontino-Montefeltro, il Città di Modena, il Selezione Estense, il Viareggio-Repaci. Ha realizzato numerosi programmi televisivi e radiofonici dedicati alla letteratura e alla poesia.

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