Vita e immagini dell'orso marsicano

I provvedimenti di legge sugli abbattimenti dei lupi e degli orsi adottati dalle province di Trento e Bolzano si pongono in netto contrasto con i poteri dello stato. Lo ha ribadito in più occasioni a chiare lettere il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa,  generale dei carabinieri forestali, con l'autorevolezza istituzionale e con la consapevolezza del cittadino al servizio dello stato. Anche in Abruzzo la presenza dell'orso è contrassegnata da episodi di intolleranza più o meno velata a dispetto del logo identitario del Parco Nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise, uno tra i più antichi d'Italia, che ospita una specie tra le  più importanti. Non mi pare sia questa la sede per avventurarsi in una discussione polemica sui pro e i contro l'esistenza della fauna selvatica nei loro habitat naturali, all'interno dei quali le "incursioni" umane generano troppo spesso conflitti, abusi e danni irreversibili per l'ecosistema. Meglio allora ricorrere a strumenti di persuasione attraverso la conoscenza e l'approfondimento di una materia oltremodo complessa come dimostra la mole di studi e ricerche finora dedicate al simpatico plantigrado. Vorrei segnalare a riguardo un'interessante pubblicazione edita da Carsa edizioni che fu presentata tempo fa dal Wwf presso la sala consigliare della Provincia di Teramo alla presenza degli autori di questo pregevole contributo sull'orso marsicano. Due bravi  fotografi naturalisti, Alberto Cambone e Roberto Isotti, da cui ho appreso l'essenza del rapporto con una specie meravigliosa che ha rischiato e rischia di scomparire per sempre dai nostri boschi. Che si esprime con decine di spedizioni, centinaia di ore di appostamenti, migliaia di ore di preparazione e studio, decine di migliaia di scatti fotografici e tanto sentimento. Sono questi, a loro dire, solo alcuni dei numeri che hanno permesso la creazione del primo libro fotografico interamente dedicato all'orso marsicano. "Il libro, frutto di 15 anni di lavoro, nasce dalla grande passione che ci ha guidati in questa straordinaria avventura alla scoperta di una specie simbolo della biodiversità italiana ed europea". La terra non è un dono avuto dai nostri genitori ma un prestito dato dai nostri figli. Mi salutò con questa bella dedica  Alberto Cambone che trascrivo pensando a quanti, tecnici, esperti e addetti alla sorveglianza di un patrimonio naturale inestimabile ogni mattina danno il meglio in passione e competenza nei parchi nazionali e nelle aree marine protette in difesa di un fondamentale bene comune!!  m.m.
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