Al Parco Gran Sasso-Laga il lupo in equilibrio con gli ecosistemi



 Nell'ambito del progetto LIFE Mirco Lupo si è appena concluso il censimento dei branchi riproduttivi di lupo presenti nel territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il censimento, effettuato con la tecnica del wolf howling, ovvero dell'ululato indotto, ha consentito di localizzare 20 branchi, confermando l'ipotesi di una stabilizzazione della popolazione di lupo all'interno del Parco e del probabile raggiungimento della capacità portante della specie in relazione al territorio.

I dati raccolti grazie ai radiocollari satellitari, di cui vengono muniti i lupi catturati nell'ambito del progetto suddetto, hanno permesso di rilevare anche un'intensa attività di predazione sui cinghiali e dunque una significativa azione di contenimento di questi ungulati.  Un dato importante, secondo gli studiosi che, se a livello nazionale non risulta particolarmente evidente, su scala locale e in particolare nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga,  evidenzia come il lupo abbia recuperato il suo ruolo ecologico di predatore ai vertici della catena alimentare e di elemento regolatore dell'equilibrio degli ecosistemi.

Le operazioni di censimento sono state effettuate dai tecnici del Parco e del progetto Mirco Lupo in collaborazione con i Carabinieri Forestali, partner di progetto insieme al capofila Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, all'Istituto di Ecologia Applicata (IEA) di Roma e alla Società di Comunicazione Carsa. (foto copertina di G. Damiani)

"Gli esiti del censimento – ha dichiarato il Presidente del Parco, Tommaso Navarra - grazie alle efficaci azioni di salvaguardia attuate dall'Ente, restituiscono una condizione di buona salute della popolazione di lupo nel Parco e ribadiscono l'importanza del progetto LIFE al fine di contrastare il fenomeno dell'ibridazione, che potrebbe portare  alla perdita di importanti adattamenti evolutivi occorsi alla specie nel corso di millenni. In tal senso, il 'Piano Operativo per il controllo del vagantismo canino e della presenza di ibridi lupo cane', di cui il Parco si è recentemente dotato, sta a dimostrare come la tutela della specie sia affrontata con il massimo impegno scientifico e strategico".

Un risultato significativo. Una risposta adeguata con i dati rilevati sul campo in linea con i principi insiti nella legge quadro sulle aree protette italiane (L.394/91). In netta controtendenza con le recenti azioni di abbattimento indiscriminato di lupi e orsi attraverso apposite norme contrastanti con i poteri dello stato, predisposte dalle Province autonome di Trento e Bolzano.   m.m.

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