A San Berardo Morra e D'Alberto sottoscrivono gli impegni con i quartieri

A San Berardo è sempre d'obbligo fare una tappa presso la sede del comitato di uno dei quartieri più popolosi e più rappresentativi della vita sociale e culturale della città. Ho raccolto volentieri l'invito a partecipare all'incontro stampa con Giandonato Morra e Gianguido D'Alberto  chiamati a sottoscrivere, letteralmente, impegni amministrativi nei confronti di quartieri e frazioni già evidenziati in campagna elettorale. Delocalizzazione della centrale elettrica della CONA, definizione e realizzazione del progetto di recupero del Teatro romano, attenzione alle dinamiche evolutive in senso demografico e della carenza dei servizi a San Nicolò e Villa Mosca con particolare riferimento alla mobilità accresciuta negli anni. Soprattutto in direzione Castrogno e Ospedale Civile dove, al di là del carico stradale usurante, necessitano misure adeguate in senso urbanistico, scolastico, aggregativo. Per scongiurare, fra l'altro, che il Mazzini diventi un'indefinita succursale dell'Ospedale Unico da realizzare fuori Teramo.Inevitabile il riferimento alla democrazia partecipativa considerata dal professor Carlo Di Marco lo strumento dei cittadini per organizzare forum specifici sulle problematiche da sottoporre all'attenzione di chi governerà la città di Teramo. Molto pertinente l'intervento dell'architetto Raffaele Raiola il quale, a nome di Teramo Nostra, ha messo in evidenza procedure e atti amministrativi efficaci per ridare alla pubblica fruizione e all'offerta turistica il giusto valore del più importante sito archeologico.

Si dirà: tutte cose dette e ripetute fino alla noia nell'ultimo decennio. Infatti i due candidati hanno firmato senza batter ciglio, in piena consapevolezza della posta in gioco. e non è detto che tutta la responsabilità dell'agire amministrativo prossimo debba ricadere solo sulle spalle del vincitore il prossimo 24 giugno. Lo ha affermato con tono deciso una signora fra i presenti esortando  i due candidati seduti in prima fila a fare il proprio dovere indipendentemente dai ruoli. Si può governare anche facendo un'opposizione costruttiva, ha sottolineato l'anonima spettatrice! Sarebbe indubbiamente un segno tangibile della tanto conclamata discontinuità con il passato. Certamente è stata una voce isolata, tuttavia può costituire un esempio dal basso per soffiare sul vento del cambiamento nella gestione della cosa pubblica. Il risultato del ballottaggio potrà suffragare o smentire tale aspettativa. In ogni caso misurerà lo spessore politico di chi sarà chiamato ad onorare il Palazzo di Città in nome e per conto di tutti i teramani. ma.ma.


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