CON DIEGO ESPOSITO L'ATENEO TERAMANO ONORA L'ARTE CONTEMPORANEA

di Marcello Maranella

 

Ancora una volta l'Università di Teramo si pone in modo altamente positivo nei riguardi dell'immagine della città inaugurando l'Anno Europeo del Patrimonio Culturale attraverso l'allestimento permanente di arte contemporanea. Nel Contemporary Sculptures Garden sono esposte sculture e installazioni il cui nucleo portante è rappresentato dalle opere del maestro concettuale Diego Esposito insieme a Venanzo Crocetti, uno dei protagonisti della scultura del novecento e un'importante opera materica di Immacolata Datti a cui, ben presto, saranno aggiunte dieci opere dell'artista Raffaele Pagliaccetti. Si tratta dunque di una ragguardevole Galleria d'arte arricchita da un'interessante esposizione di piastrelle ceramiche configurate come Cielo d'Italia riferita all'eccellente manifattura di ceramiche e maioliche che dal medioevo accomuna molte parti d'Italia. E' questo il messaggio inequivocabile e lungimirante  lanciato oggi dal Campus universitario Aurelio Saliceti per bocca del Magnifico Rettore Luciano D'Amico il quale, in collaborazione con il Presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, rende omaggio all'artista teramano Diego Esposito recuperando la sua opera lasciata arrugginire nel Parco della Scienza e che oggi trova degna collocazione dopo anni bui di oscurantismo culturale ed amministrativo di cui sono piene le cronache cittadine negli ultimi due lustri. Come si ricorderà fu proprio l'articolo apparso alcuni mesi fa sul quotidiano La Città a firma della collega Patrizia Lombardi a riportare l'attenzione su uno dei temi nodali del declino sociale e culturale in cui versa Teramo. Alla cerimonia di inaugurazione presso la Sala delle lauree della facoltà di Scienze Politiche un folto pubblico di esperti ed estimatori ha salutato l'artista Diego Esposito il quale ha ricambiato con evidente soddisfazione ringraziando tutti coloro che si sono prodigati in favore dell'arte e della libertà d'espressione. A suo giudizio l'Ateneo teramano apre un percorso virtuoso che troverà nel tempo l'adesione di tanti artisti e intellettuali che certamente porteranno giovamento allo sviluppo della città.  




Porta del tempio della vita, Venanzo Crocetti





Naos

Un'opera di forte significato simbolico dove la forma elementare costituita da due cubi inseriti l'uno dentro l'altro è contraddetta dalla forte luce solare che emana dal corridoio posto a intercapedine fra essi. Allude alla cella più segreta del tempio dorico, quella in cui ha sede la statua del Dio al cui cospetto si può solo sostare in reverente contemplazione, senza varcare la soglia.

Quest'opera di Diego Esposito appena resaturata da Università, Provincia e Sovrintendenza, ogni notte al tramonto, illuminandosi, stabilirà un ponte fra la città ideale delle conoscenze e quella reale che appartiene a ogni cittadino.
















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