Il Panathlon Club di Teramo rende omaggio a Andrea Mammarella e Luca Mazzoleni
di Marcello Maranella
"Abbiamo dialogato con due protagonisti delle nostre splendide montagne che hanno raccontato la loro passione in maniera autentica.Abbiamo trascorso una serata piacevole, ricca di spunti, che ha acceso un riflettore sulla condizione di difficoltà che vive da diversi anni la montagna teramana.
Desidero ringraziare la Dirigente Caterina Provvisiero per la consueta splendida accoglienza che ci ha riservato"
Così ha dichiarato il Presidente del Panathlon Club di Teramo, Stefano Franchi a conclusione dell'evento, cogliendo opportunamente il senso della cena Conviviale svoltasi giovedi sera a Teramo, nella sede del Polo Alberghiero dell'Istituto di Istruzione superiore Di Poppa-Rozzi.
"STORIE DI VITA E DI SPORT IN MONTAGNA" il tema dell'incontro coordinato da chi scrive che ha visto protagonisti due ospiti d'eccezione come l'istruttore Nazionale F.I.S.I Andrea Mammarella e Luca Mazzoleni, gestore del Rifugio Franchetti, autore del libro "Chi apre serra, una vita da rifugista del Gran Sasso" i quali sono entrati subito in sintonia con il pubblico attento, sempre più curioso di conoscere le ragioni delle loro scelte di vita e di lavoro, tanto affascinanti quanto faticose.
Per Mammarella è stato il sogno coltivato sin da bambino. Racconta di quei momenti esaltanti nel vedere il mattino presto, nel bar gestito dai genitori alla base della Brecciara nell'Altopiano delle Rocche, tutti gli istruttori pronti per iniziare le loro attività. "Volevo a tutti i costi da grande diventare come loro...fino a quando, nel 1999, con l'esame finale sul Tonale il sogno divenne realtà. Ero al settimo cielo per la gioia che ancora oggi mi pervade nelle varie attività che svolgo a Campo Felice e a Rocca di Cambio insieme a mio figlio Goffredo, anche lui maestro di sci ".
Ma com'è quel sentimento poetico che ti accompagna quando sei in pista? "Nella disciplina dello sci ad alti livelli solo pochissimi riescono a disegnare curve sollevando un filo di neve come fosse un verso di poesia. E' una immagine attraente e stimolante che cerco di trasmettere ai tanti giovani che frequentano i nostri corsi". Quando non scii coltivi altre passioni? "Certamente, essenzialmente sportive: dalle macchine da corsa al ciclismo che pratico con il giusto impegno fisico e mentale finchè madre natura me lo consente. E poi, di recente mi sono improvvisato fotografo ammirando il mio Abruzzo in tutta la sua bellezza paesaggistica. Sogno di diventare un professionista del settore, anche se per me la montagna rimane al centro di tutti i miei ricordi con un solo ed esclusivo filo condittore: la neve!
"Quando girai per la prima volta la chiave nella toppa del portone del Duca degli Abruzzi non potevo immaginare che quel gesto lo avrei ripetuto innumerevoli altre volte, lì e poi al Franchetti" scrive Luca Mazzoleni nella presentazione del libro.
Ti aveva indirizzato qualcuno ad avventurarti fin lassù? "Assolutamente no. Solo pochi giorni prima avevo lasciato il liceo senza progetti e con una capriola repentina la mia vita era andata a legarsi strettamente a quei due piccoli rifugi del Gran Sasso". Sei pentito di quella decisione? "Penso di no. Come annoto nel mio libro, sono passati tanti anni e continuo a fare il mio lavoro, un pò affaticato certo, un pò meno energico e infervorato perchè la stanchezza si fa sentire, ma riesco sempre a godere della bellezza di questi luoghi, dello spettacolo del sole che sorge dal mare al mattino e delle pareti che a sera rosseggiano prima di essere avvolte dall'oscurità della notte". Sarà stata quell'indole fascinosa di spiriti liberi e infaticabili operatori delle nostre amate montagne che Luca e Andrea si portano dietro a far scattare la voglia tra i presenti di affidarsi a loro per organizzare, in prossimità della stagione estiva, escursioni e visite guidate alla scoperta di suggestivi borghi come Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo, nel Parco regionale del Sirente Velino o sostare in totale relax nei pressi del mitico Rifugio Franchetti, in cima al Gran Sasso d'Italia.
Infine i saluti e i ringraziamenti da parte del Presidente Stefano Franchi, dal vicepresidente regionale del Panathlon Rocco Tondini e dal past Presidente Antonio Cancellieri che hanno donato ai graditi ospiti pregiate ceramiche raffiguranti le Fanciulle d'Abruzzo, ideate dall'artista Franco Summa e realizzate a Castelli dall'azienda Simonetti Ceramiche.
Commenti
Posta un commento