Inaugurata ieri la prima mostra teramana di sculture presso il "Ristretto" di via Mario Capuani a Teramo
AltreNote
di Marcello Maranella
Dopo la recente mostra sui "Cavalli di Sandro Melarangelo" che ha suscitato lusinghiera attenzione tra i tanti suoi estimatori, ecco che al "Ristretto" di via Mario Capuani 69 a Teramo prende corpo un'altra performance artistica tutta dedicata alla scultura con nomi di gran pregio, selezionati dall'appassionato collezionista Nicola Rossi che ne ha curato anche l'allestimento. Felice intuizione la scelta dell'immagine della locandina, mani che plasmano l'argilla, ritenuta in perfetta aderenza al tema dell'evento espositivo.E'stato proprio Sandro Melarangelo, ieri pomeriggio, a scandire dinanzi al pubblico intervenuto il momento inaugurale della mostra proiettando nel tempo, tra passato e presente, l'essenza artistica e culturale degli autori. Da Fausto Gheng e Marco Appicciafuoco, presenti all'iniziativa insieme agli eredi di Amilcare Rambelli e di Vincenzo Di Giosaffatte, mostratisi, questi ultimi, cortesemente disponibili nel concedere le opere esposte, che trovano degna collocazione accanto a quelle dei ceramisti Roberto Bentini e Vincenzo Di Simone. A tal riguardo vale la pena aggiungere brevi cenni biografici degli artisti, accompagnate dalle immagini delle sculture in mostra.
Marco Appicciafuoco
Nasce a Teramo nel 1970 dove vive e lavora. Diplomatosi presso Istituto
Statale d’Arte F. A. Grue di Castelli e a livello universitario, consegue il grado più elevato dell’alta formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Attraverso un costante lavoro di
ricerca, sperimentazione e confronto intercetta le varie tendenze estetiche della contemporaneità. Partecipa a diverse esposizioni, personali e collettive, nazionali e
internazionali e collabora con autori come: Luigi Ontani, Michelangelo
Pistoletto, Sandro Chia e Enzo Cucchi, di seguito conosce Ettore
Sottsass, Johanna Grawunder e così via ricevendo consensi, premi e
riconoscimenti professionali
Roberto Bentini
Compie la sua formazione artistica prima a Faenza, al Regio
Istituto d'Arte G. Ballardini, successivamente completa gli studi
all'Accademia di Belle Arti di Bologna, come allievo di Giorgio Morandi e
Giovanni Romagnoli.
Dal 1961 al 1985 è docente di plastica all'Istituto d'Arte F. A. Grue di Castelli.
Ha partecipato a numerose rassegne italiane e straniere e le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.
Roberto Bentini ceramista, pittore, scultore nato a Massa Lombarda nel 1927, muore a Castelli nel 2003.
Fausto Cheng
E’ nato a Isola del Gran Sasso ma vive a Teramo. Vanta una notevole
attività espositiva a partire dagli anni ’70. Tra l’altro ha tenuto
personali a Savona, Ascoli Piceno, Teramo, Maddaloni, Roma. Da ricordare
altresì l’installazione Cerca la pace nell’intuito del cuore a Palazzo
Barberini a Roma (2000). Nel 2011 è invitato alla 54a Biennale di Venezia – Abruzzo curata da
Vittorio Sgarbi e Umberto Palestini, ed espone a Civitella del Tronto, a Lanciano e a L'Aquila nell'ambito di in un evento speciale presso la cattedrale. Nel
2012, su invito del comune di Teramo, realizza un’opera ambientale
dedicata Ai caduti di Nassiriya.
Vincenzo Di Giosaffatte
Nato a Penne nel 1935 compie gli studi artistici nella locale Scuola d'Arte completando la sua formazione all'Istituto d'Arte di Firenze.
Esponente
di notevole talento della nuova generazione di ceramisti castellani, vince numerosi premi
sia in Italia che all'estero, realizzando interventi scultorei per
l'Associazione Artigiani della Regione Abruzzo.
Già docente presso
vari istituti d'arte, nel 1976 gli viene affidata la direzione
dell'Istituto d'Arte "A. Grue" di Castelli e si adopera per realizzare,
annesso all'edificio scolastico, il Museo delle Ceramiche di Castelli,
di cui viene nominato Presidente. Dal 1983 al 2003 tiene diverse mostre personali.
Nel
1987 fonda il gruppo "Artetempo" promuovendo in Italia e all'estero
l'attività contemporanea degli artisti presenti nell'area castellana. Deceduto nel 2006.
Vincenzo Di Simone
Recentemente scomparso, era nato a Castelli nel 1933. La casa natia sorge ancora nei pressi di un’antica bottega di ceramica dove, sin dall'infanzia, il futuro ceramista si dilettava giocando con l'argilla. Da adolescente frequenta l’ambiente delle fabbriche delle maioliche diventando ben presto operaio nel laboratorio di Luigi De Angelis specializzandosi in smaltatura, stampatura, foggiatura e cottura dei manufatti nei forni.
Dal 1970 è l’artefice del “grande fuoco” che si accende a Castelli in occasione della festa di Sant’Antonio, protettore del fuoco degli artigiani. All'epoca collabora con il noto decoratore Romeo Di Egidio stabilendo per circa un decennio un proficuo rapporto professionale.
Amilcare Rambelli
Nasce il 21 agosto 1924 a Milano da cui si allontana nel 1943 interrompendo gli studi al Liceo Artistico di Brera a causa dell'intensificarsi degli avvenimenti bellici. La nuova destinazione non può che essere l'Abruzzo, terra d’origine dei genitori. Nel 1945 torna Milano e intorno al 1949, dopo aver concluso una parentesi collaborativa con 1’Illustrazione Italiana, inizia a lavorare per la casa editrice Baldini e Castoldi disegnando copertine e illustrazioni di libri. Tra il 1950 e il 1955 vive fra Teramo e Castelnuovo Vomano. Nel 1955 e nel 1957 tiene due personali a Roma, nella Galleria Marguttiana. In precedenza, nel 1953 e nel 1954 aveva esposto nel Circolo Teramano, quindi, sempre a Teramo, in quello della Stampa. E’ inoltre presente nel 1956 al Premio Marsica di Avezzano e nel 1957 al Premio Michetti di Francavilla a Mare.
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