Da ammirare fino al all'11 aprile all'ARCA di Teramo la "Bellezza creativa" di Gigino Falconi

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di Marcello Maranella

Incontrare Gigino Falconi a Teramo un venerdì mattina che riscende Corso San Giorgio guardandosi intorno come fosse un turista curioso che arriva per la prima volta in città è decisamente un'immagine insolita e gratificante ad un tempo. " Teramo è la mia città ideale dove ho sempre vissuto con piacere nei suoi mutamenti pur essendo nato a Giulianova e risiedo da anni a Montone". Inizia cosi il nostro casuale dialogo itinerante dopo le garbate presentazioni del mio amico architetto Luca Falconi Di Francesco che scopro essere suo nipote. Sono reduci dalla conferenza stampa di presentazione della mostra retrospettiva del maestro intitolata "Bellezza creativa", curata da Giuseppe Bacci e Lino Befacchia.  Un suggestivo racconto del percorso artistico di  Gigino Falconi fino ad elevarsi protagonista della pittura figurativa.

E l'artista non può che sentirsi onorato per l'accoglienza nel bellissimo spazio espositivo che la Città di Teramo ha inteso riservargli nell'occasione del suo imminente genetliaco. A tal proposito leggo nell'invito all'inaugurazione che mi porge Luca, che la mostra, visitabile fino all'11 aprile 2024 presso l'Arca,..."mira a rinverdire il rapporto tra la città e i suoi figli prediletti: gli Artisti, sismografi del nostro tempo" sottolineano il sindaco Gianguido D'Alberto e l'assessore alla cultura Antonio Filipponi. Da questo punto di vista Gigino Falconi è testimone inossidabile del suo tempo con autentica e sensibile capacità interpretativa. Guardandolo da vicino non sfugge  la vivacità dello sguardo mentre ti cattura l'eloquio fluente come se si apprestasse a vivere un'altra stagione d'arte e di vita. Con lo stesso vigore giovanile e, soprattutto, lontano da qualsiasi tentazione di autoreferenzialità. 

Sarà per tali ragioni che sabato scorso l'inaugurazione della mostra "Bellezza creativa" presso il Laboratorio per le arti contemporanee (ARCA) è stata caratterizzata da una larghissima partecipazione di pubblico intervenuto per rendere omaggio all'artista conterraneo Gigino Falconi. Come pure in anteprima pomeridiana, la stessa folla traboccante, aveva assistito al concerto in suo onore del soprano Manuela Formichella  e del pianista  Stefano Adriano Befacchia presso l'Auditorium del Conservatorio Braga di Teramo.

Molto interessanti le considerazioni sull'opera pittorica  di Falconi espresse dal critico d'arte Giuseppe Bacci, tra i curatori della mostra teramana il quale, tra l'altro, puntualizza: 

" Siamo di fronte ad una ricerca personalissima di Gigino Falconi, identificata soprattutto nella chiave misteriosa dell'universo femminile e, nello specifico, in questa sua ricerca perenne della luce".   

Sarà bene tuttavia tornare all'Arca con calma nei prossimi giorni  per comprendere meglio la profondità del linguaggio di questo originale pittore le cui note biografiche sono poste in bella evidenza all'ingresso della mostra che di seguito, in estrema sintesi, riportiamo.

Gigino Falconi nasce a Giulianova, in provincia di Teramo, il 21 marzo 1933.  All'età di sedici anni, scopre la passione per la pittura e nel 1961 tiene la sua prima personale a Teramo. I suoi cicli pittorici sono distribuiti nel corso dei decenni della seconda metà del Novecento ispirati alle letture di Edgar Allan Poe e a ricerche accurate di studio dal Rinascimento al Barocco con particolare attenzione a Piero della Francesca, Caravaggio, Ribera e Rembrandt. Dal 1969 al 1974 la figurazione diventa più analitica e circostanziata. Spesso si rifà a soggetti fotografici dell’Ottocento o dei primi del Novecento con il  recupero pieno della pittura per immagini con soggetti ispirati all’angoscia dell’esistenza. Di particolare interesse i quadri suggeriti dal Fascismo e dalla vicenda dei coniugi americani Rosemberg.

Dal 1985 al 1988 realizza un importante ciclo di dipinti sulla vita e le opere di Gabriele D’Annunzio, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Poeta. Dal 1998 al 1994 dipinge una serie di ‘nudi’ e ‘concerti silenziosi’, ambientati in paesaggi lacustri. Tra il 1995 e il 1999: sviluppa un intenso ciclo di pitture di carattere sacro. E poi altri temi come Le Ossessioni interamente dedicato al mistero dell'universo femminile e Il mito della Fenice. Nel periodo 2011-2012 realizza il ciclo Ragazze per sempre ambientato nell'atmosfera romantica parigina di fine Ottocento e ispirato all'amore mercenario; la mostra Antologica. Una vita per la pittura con cui l'Abruzzo gli rende onore il 23 maggio 2014 al Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara scandita in sette percorsi temporali decennali mirabilmente presentata da Vittorio Sgarbi e Giuseppe Bacci. Gigino Falconi, oltre alla pittura, ha anche lavorato a numerose opere di grafica, incisioni e litografie. Recentemente si è cimentato anche con la scultura. Ha infine illustrato diversi volumi di amici poeti fra i quali Leonard Cohen, Enzo Fabiani, Giuseppe Rosato e Alberico Sala. Dal 1961 al 2000 ha tenuto mostre personali e collettive in Musei e Gallerie d’Arte italiani e straniere.

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