NOI SIAMO LUCE e la Camera del lavoro di Viale Crispi si colora d'arte con le tele di Leonardo Bruno Villani

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di  Marcello Maranella

Arrivo puntuale come da invito presso la sede della CGIL di Teramo per assistere alla performance di un pittore di cui non conosco nemmeno il volto, perciò sono ancora più curioso di scoprirne l'estro creativo. Altra gente arriva alla spicciolata, si guarda intorno cercando amici e conoscenti con cui condividere piacevolmente l'evento. Che, a giudicare dall'effluvio di colori che prorompe dalle bianche pareti delle sale espositive si ha la sensazione di intraprendere un viaggio fantastico e surreale, attraente e dirompente nella sua complessità interpretativa. Ed ecco che Natascia Innamorati richiama la nostra attenzione per dare inizio alla presentazione della mostra promossa dal sindacato che, tiene a specificare, oltre ad essere presidio di lotta e di rivendicazioni a sostegno del benessere dei lavoratori è anche strumento di riflessione critica della società in continua trasformazione, in cui il linguaggio dell'arte è prezioso sensore nella difesa dei valori di democrazia e di progresso civile. In tale contesto "la mostra rappresenta un'opportunità unica per immergersi nell'universo artistico di Leonardo Bruno Villani, manutentore elettricista teramano iscritto alla FIOM Cgil, pittore autodidatta di spiccato talento espressivo", sottolinea Natascia Innamorati che della FIOM è  responsabile. 

I quadri esposti sono tanti e non tutti, precisa l'autore che si mostra più con i gesti che con le parole forbite. Ogni tanto si allontana con la sua bandana azzurra per accarezzare il cane adagiato sul pavimento, sopra una coperta arancione, in un angolo della sala. Intanto qualcuno avanza un commento di sincero apprezzamento..."i suoi lavori sono come impulsi elettrici, energie creative a disposizione delle tele". Rimango colpito da tre belle suggestioni: Solitudine, Morsa anaffettiva e Tango, un compendio perfetto di cromie e stati d'animo, di bellezza creativa e groviglio interiore. 

Molto pertinente anche la narrazione del giovane curatore della mostra Mauro Angelozzi il quale, tra l'altro, annota sapientemente: "Il blu e il rosso, il buio freddo della notte e la luce calda del sole stimolano una riflessione sulla nostra presenza del cosmo. La luce è vita; in Noi siamo luce lo spazio si illumina di colori diversi intorno a una rete neurale che vede due nodi eccitarsi e irradiare impulsi nervosi".  E ancora: "In poche occasioni vi è la rappresentazione del reale, ad esempio nella torre campanaria della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Teramo, un orizzonte iconico e immediatamente riconoscibile per chi abita e attraversa il nostro territorio. L’ambientalismo di Leonardo Bruno Villani propone una conciliazione etica tra paesaggio antropico e paesaggio naturale, non sono due concetti che si escludono ma si completano a vicenda e si valorizzano, anche quando il Duomo si trasferisce sul mare (29 marzo)".

In conclusione. Brindisi di buon auspicio e saluti di commiato fra gli iscritti, i dirigenti sindacali a partire dal segretario provinciale Pancrazio Cordone agli ospiti intervenuti dal Vicesindaco del comune di Teramo Stefania Di Padova, all'assessore alla cultura Antonio Filipponi, all'assessore Giovanni Cavallari, al consigliere regionale Sandro Mariani, all'artista Sandro Melarangelo. La mostra rimarrà aperta ai visitatori fino al 15 marzo 2024.


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