Il Palazzetto dello Sport di Teramo è stato intitolato al professor Renato Pellegrini ma Palascapriano è duro a morire

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di Marcello Maranella


Uno stato d'animo di amara rassegnazione  serpeggia nell'animo sportivo dei teramani stanchi di sentire pronunciare Palascapriano nelle cronache dedicate allo sport dagli organi di informazione. Un sentimento diffuso fra quanti contribuirono, non più di un anno fa, all'intitolazione di quella struttura in omaggio alla memoria di un teramano illustre come Renato Pellegrini, apprezzato e indiscusso protagonista della storia centenaria del basket teramano. 

Sia chiaro, però, che nessuno di loro intende mettere in discussione la professionalità di colleghi validissimi che operano nell'informazione locale. Si tratta semplicemente di un disagio che mi viene spesso segnalato da amici, familiari, estimatori, ex allievi del professor Pellegrini a cui, mi permetto di suggerire, si può facilmente ovviare togliendo definitivamente dalla scaletta informativa una denominazione anonima e abusata come  Palascapriano. In evidente antinomia con la pregevole tradizione sportiva teramana di cui Tino Pellegrini è stato testimone esemplare in ambito locale e nazionale. Grazie per l'attenzione che si vorrà d'ora in poi riservare alla denominazione "PalaPellegrini"! 

Maestro di sport e di vita        
 Nato a Catanzaro il 24 luglio del 1925, Renato “Tino” Pellegrini arriva a Teramo  all’età di nove anni. Il papà Franco, anch’egli insegnante, viene trasferito presso la scuola di Avviamento Professionale andando ad abitare con la numerosa famiglia di dieci figli lungo i Tigli di Viale Mazzini, presso il palazzo Incis. 
Autentico maestro di sport Tino lavorava ininterrottamente ogni giorno con meticolosità e autorevolezza tanto da meritare stima e disciplina dai tantissimi giovani avviati brillantemente al successo agonistico. I maggiori traguardi sportivi di Tino Pellegrini  arrivano, però, con la pallacanestro. Nel 1946 si formò la polisportiva D’Alessandro che si occupava di pallacanestro e atletica leggera. Com’è noto a tutti gli sportivi, l’organizzazione di  base di quella società fu foriera di significativi risultati: il Consiglio Direttivo, infatti, era composto da soli insegnanti di Educazione Fisica, i quali operavano anche a scuola. 
 
Erano proprio loro ad organizzare i vari campionati studenteschi dai quali scaturiva la selezione per le varie squadre. Praticamente tutto il movimento sportivo era collegato; i talenti, se esistevano, non potevano sfuggire. Nel 1950 Tino Pellegrini diventa allenatore di pallacanestro al termine di un corso tenuto da Elliot Van Zandt. Nella stagione 1957-1958 la Libertas D’Alessandro Teramo, da lui guidata, approda in Serie A. Il maestro Pellegrini era insegnante elementare e docente di educazione fisica e impiegò il suo prezioso tempo di sportivo anche come consigliere comunale indipendente. 
 
Come uomo di cultura fu attore e regista in diverse produzioni e nel 1997 scrisse il libro “Un canestro di storia”, nel quale rievocava gli albori e l’ascesa della pallacanestro cittadina. Da grande tecnico qual’era egli amava ripetere:” Oggi manca l’impiantistica di base; I ragazzi non hanno più spazi dove applicarsi liberamente per valorizzare i propri talenti. Guardate gli Stati Uniti: la loro forza è la base; ovunque c’è un campetto asfaltato con due tabelloni; è lì che nascono i campioni”. Tino Pellegrini, il papà dello sport teramano, un grande maestro di vita,  è scomparso il 28 settembre 2017 all’età di 92 anni. 
 foto  R. Almonti     



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