RISERVA del BORSACCHIO: un pezzo prezioso di natura teramana scompare con un inquietante emendamento alla Legge di Bilancio della Regione Abruzzo. Il blitz di Fratelli D’Italia, Forza Italia e Lega che taglia pesantemente la metratura dell’area protetta. Dubbi sulla costituzionalità dell'intervento

AltreNote ma.ma.

Per Luciano D'Amico candidato del Patto per L’Abruzzo alla Presidenza della Regione occorre subito sanare l'enorme danno che la destra in Consiglio regionale ha compiuto nei confronti di un intero territorio e di migliaia di cittadini abruzzesi. 

“Il centrodestra torni sui propri passi e rimedi a quella che è una vera e propria vergogna, ripristinando nella conformazione la riserva naturale del Borsacchio, che con l'emendamento approvato dalla destra viene sostanzialmente cancellata” dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese.

"Ci mobiliteremo con associazioni, comitati e Guide della Riserva del Borsacchio per fermare uno scempio irreparabile e criminale" tuona il segretario di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo ricordando lo scomparso Franco Sbrolla che a Roseto degli Abruzzi fu l'anima della mobilitazione e, soprattutto, della presa di coscienza comunitaria.

 Espressi anche seri dubbi sulla costituzionalità dell'emendamento.
 
“Presentare un emendamento così impattante sul territorio – sottolinea Luciano D’Amico -  senza aver coinvolto l’Amministrazione comunale e la società civile è un errore che rappresenta bene come la compagine partitica di destra non dia ascolto al territorio e non coinvolga gli abruzzesi anche su scelte così importanti. Inoltre, siamo davanti a concreti interrogativi sulla costituzionalità dell’intervento: la Riserva è stata tagliata di circa il 98% della sua superficie, senza procedere con l'obbligatorio processo preventivo di concertazione con gli enti locali e di valutazione ambientale, come previsto dalla legge quadro sulle aree protette (Legge 394/1991). A questo grave errore di sostanza, si aggiunge la scorrettezza di forma nel portare un emendamento così vincolante in votazione a notte fonda, nel corso di una seduta fiume per l’approvazione del Bilancio, senza una giusta discussione e illustrazione all’aula. La destra in Abruzzo si conferma molto poco attenta alla costituzionalità delle sue norme, come già accaduto in precedenza con la riperimetrazione del Parco Sirente Velino; e ancor meno attenta alla tutela dell’ambiente, del territorio e di chi lo abita. Questo episodio certifica la loro endemica incapacità di farsi portatori di quel bene comune e di collettività, che al contrario dovrebbe essere il faro ispiratore di chiunque occupi i banchi delle istituzioni. È sempre più evidente la necessità di un cambio profondo nel merito e nel metodo con cui guidare Regione Abruzzo” conclude D'Amico.
In tal modo si disintegra l'immagine dell'Abruzzo Regione Verde d'Europa in un'area marina incontaminata  scelta da specie rare e a rischio estinzione come il Fratino e la tartaruga Caretta Caretta, costrette da incontrollate future cementificazioni a rifugiarsi in altri lidi più sicuri per la loro riproduzione. foto ma.ma.


 

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