Luciano D'Amico al Teatro Comunale di Teramo per presentare la propria candidatura alla Presidenza della Regione Abruzzo

 di Marcello Maranella

Aperta ieri sera ufficialmente a Teramo, presso il Teatro Comunale, la campagna elettorale dell'emerito rettore dell'Università degli Studi di Teramo Luciano D'Amico in veste di candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. "E' la figura ideale per un cambio di passo nella politica regionale, quanto mai auspicabile ed urgente, di fronte all'arretramento sociale economico e culturale prodotto dall'attuale governo di centro destra" ha sostenuto con tono fermo e dati alla mano il Presidente della Provincia di Teramo Camillo D'Angelo. Un intervento in totale sintonia con quanto in precedenza sostenuto dal Sindaco Gianguido D'Alberto che non ha risparmiato critiche sulle scelte della giunta di Marco Marsilio in relazione agli scippi delle risorse del PNRR destinate al territorio teramano. Quando è salito sul palcoscenico il candidato presidente del raggruppamento elettorale Patto per l'Abruzzo il pubblico in sala lo ha accolto con un caloroso applauso  mentre scorrevano sullo schermo le immagini più significative del suo operato di docente e rettore dell'Ateneo aprutino, sempre al servizio di Teramo intesa come Città universitaria. E Luciano D'Amico ha così ricambiato: "Sono lieto di essere qui con voi questa sera in una città, la città di Teramo, in cui ho condiviso tanti momenti belli e tante idee progettuali facendo parte di una comunità: la comunità di Teramo. Di questo vi sono grato e farò di tutto per poter continuare a servire questa comunità nell'ambito della più ampia comunità regionale. Davvero sono emozionato nel condividere qui con voi quelle che saranno le idee, le proposte, le strategie che stiamo scrivendo con tutti gli abruzzesi per esprimere un programma di governo che riesca ad invertire la rotta. 

Non aggiungo altro sullo stato disastroso in cui versa l'Abruzzo che tanto chiaramente hanno saputo rappresentare prima di me il sindaco di Teramo e il Presidente della Provincia", lasciandosi così interrogare da alcuni giovani studenti disposti accanto a lui sul futuro di una regione che necessita di una profonda modernizzazione nei servizi e nelle infrastrutture. In tal senso D'Amico ha ricordato che Teramo e il suo territorio hanno conosciuto in passato stagioni molto interessanti di industrializzazione endogena  conquistando il primato di presenza del più alto numero di banche di tutta la regione. "Teramo è stata una solida locomotiva dello sviluppo socio  economico dell'Abruzzo è dovrà tornare ad esserlo in un prossimo futuro", ha insistito il candidato Presidente Luciano D'Amico, aggiungendo che bisognerà puntare sulle migliori vocazioni del territorio in senso ambientale, turistico, imprenditoriale, culturale e scientifico che mostrano, tra l'altro, due eccellenze come l'Istituto Zooprofilattico e il Polo AgroBioVeterinario dell'Università di Teramo in grado di competere sul piano della ricerca con altre istituzioni a livello internazionale. "Non dimentichiamolo mai e mi fa piacere ricordare in questo contesto che prima della dominazione romana, presumibilmente dall'VIII secolo a.C. al V secolo a.C, l'area di Teramo era denominata Aprutium da cui deriva il termine attuale di identificazione della regione Abruzzo". Non poteva mancare infine la domanda che in tanti ci poniamo in merito alla ristrutturazione dell'ex manicomio di Porta Melatina dal momento che proprio Luciano D'Amico ne suggerì a suo tempo la nascita  della Cittadella della Cultura con un progetto ritenuto tra i più originali a livello nazionale. "Continuiamo ad immaginare che la Cittadella oltre che produrre studio e ricerca deve essere anche oggetto di economia della cultura e cioè deve essere in grado di creare piacere e lavoro per i teramani, per il territorio e per l'intera regione Abruzzo", ha specificato l'ex rettore, "io sono convinto che la sfida che attende oggi tutte le città capoluogo di provincia come Teramo è una sfida di differenziazione. Pertanto auspico che il progetto dell'ex manicomio sia ripreso al più presto per avviare un risanamento architettonico e ambientale nel centro della città e al tempo stesso abbattere quei muri dietro cui si è consumata tanta sofferenza per tanti che sono stati rinchiusi, purtroppo, nella struttura manicomiale. Occorrono molte risorse da reperire al più presto" ha incalzato D'Amico. "E' la prima cosa che faremo nella nuova regione in collaborazione con l'amministrazione comunale di Teramo, già impegnata con l'apertura di altri importanti cantieri, come ad esempio la ristrutturazione del Teatro Comunale e la vecchia sede del Conservatorio "Braga" in Piazza Verdi nel solco di quella unicità che richiamavo prima, per competere adeguatamente con altri territori nella produzione di cultura e nell'offerta dei servizi".

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