Alle cinque di ieri pomeriggio, fuori dell'Arco di Madonna delle Grazie, la gente di Teramo si era accalcata sopra il cordolo di cemento che separa la scuola Noè Lucidi dal Tribunale, in attesa della cerimonia dedicata a Marco Pannella con l'intitolazione del lungo viale oltre il ponte San Ferdinando. Dall'altra parte, verso i giardini pubblici, altra gente delle istituzioni e della politica, arrivava alla spicciolata desiderosa di testimoniare un ricordo personale, un aneddoto, una battaglia condivisa o contrastata con il grande leader dei radicali italiani. Quando la bandiera tricolore è svivolata ai piedi della stele scoprendo il volto di Marco Pannella un'espressione di gratitudine e di affetto traspariva sui volti degli intervenuti a conferma del sentimento espresso dalla compagna di Pannella, Mirella Parachini, in occasione delle onoranze funebri ..."lui può essere fiero dei teramani così come i teramani possono essere fieri di lui".!
Mentre Luciano D'Alfonso, Rita Bernardini, Gaetano Quagliariello, Nazario Pagano, Roberto Giachetti ne rievocavano le gesta veniva in mente l'immagine di Marco seduto sulla panchina insieme a Ivan Graziani dentro il "suo" ombroso giardino, a due passi dal teatro romano finalmente liberato e dal Parco Fuviale rigenerato. Simboli questi ultimi di cultura antica e di visioni future per cui Marco Pannella impegnò le migliori energie politiche ed intellettuali per esaltarne il pregio, sentendosi parte integrante e attiva dello sviluppo della sua comunità. Ne danno conto oggi con progetti e scelte coerenti l'Aministrazione comunale, l'Associazione Teramo Nostra e una certa teramanità con cui Marco, tra un sit in di protesta e un consiglio comunale infuocato, ha trascorso momenti di genuina e simpatica convivialità, in linea con i valori di tolleranza, integrazione, libertà e
convivenza civile da sempre espressi nelle piazze del mondo, in Parlamento e dai microfoni di Radio Radicale. Sereno riposo Marco nella tua adorata Teramo!! ma.ma
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