Ritrovarsi nell'Oasi dei Calanchi di Atri fra passato e futuro

L'estate, nella mentalità tutta tipica italiana, è associata alle vacanze. Si va da soli o in gruppo al mare o in montagna, in moto o in camper, in treno o in aereo ma, alla fine, più semplicemente, si torna sempre a far tappa fra le proprie radici. A inseguire le tracce dei nostri sogni più belli o delle nostre avventure adolescenziali. Accantonati nella mente ma mai dimenticati, essi rispuntano quasi integri e si intromettono d'autorità se ti lasci guidare piacevolment e. Mi è accaduto giorni fa di partire alla volta di Atri sospinto da una foto scattata con la mia prima fotocamera al mio bellissimo pastore tedesco. Si chiamava Giap con doti di destrezza e di intelligenza straordinari. A quell'epoca uno dei nostri sport preferiti era il saliscendi dei calanchi da direzioni diverse per andare alla scoperta di una natura di particolare biodiversità e a volte anche insidiosa, dopo ore ed ore di svago e di fatica. Si iniziava la discesa in cammino orizzo...