Grande successo inaugurale della mostra "Giovani artisti e Mosaico"

Mi sfilo dal traffico intenso della statale 16, alla periferia nord di Roseto degli Abruzzi, per attraversare lentamente i verdi giardini di Villa Paris, l'antica dimora ottocentesca finemente restaurata in cui coesistono alterne vicende passate di residenza signorile con gli impulsi intellettuali ed artistici del presente. Sempre più ricercati sono, infatti,  gli eventi culturali dedicati a temi e autori d'arte contemporanea di riconosciuto spessore creativo. Merito della Fondazione Cingoli, di recente costituzione ma animata da una grande voglia di valorizzare l'arte e i giovani talenti, sostiene Andrea Cingoli responsabile della direzione artistica di Villa Paris. Una miscela eccellente in varie declinazioni fra vetro, ceramica, mosaico, arte grafica e stampa..."nell'essenza del dialogo e del confronto tra le varie forme espressive e i punti di vista dei suoi protagonisti". Il progetto, alquanto ambizioso, si lega ad altre prestigiose esperienze come il Centro Internazionale di Documentazione del Mosaico con il concorso di tutte le Istituzioni culturali di Alta Formazione della Regione Emilia-Romagna. La mostra a Villa Paris costituisce dunque un originale e conseguente tassello del Premio GAeM per gli artisti che scelgono di comunicare con la tecnica musiva. Che stimola curiosità fra gli addetti ai lavori ed emoziona il pubblico fruitore. Non si spiegherebbe diversamente la folta presenza registrata sabato scorso all'inaugurazione di Art in Act dedicata a Giovani artisti e Mosaico. L'edizione di quest'anno è solo una primizia, aggiunge ancora Cingoli preannunciando l'impegno attraverso cui l'arte musiva si alternerà con cadenza biennale a quella della ceramica. E qui si aprirebbe un capitolo di notevole interesse per la secolare maiolica di Castelli, oggi alle prese con un travagliato rilancio post sisma come testimonia la presenza all'iniziativa del giovane sindaco Rinaldo Speca. Ma torniamo ai contenuti della mostra caratterizzata da sezioni speciali arricchita di note e commenti critici ad opera di Linda Kniffitz su "Il mosaico e il suo altro" riferito a due maestri come Dusciana Bravura e Bruno Zenobio e di Daniele Torcellini su "Neoromanticismo  musivo" riservato a Sara Vasini e Matylda  Tracewska.  A due Maestri autorevoli seppure di generazioni diverse, Dusciana Bravura e Bruno Zenobio, sono dedicate due mostre personali. A giudizio di Linda Kniffitz il confronto rivela prossimità inaspettate nei processi creativi di entrambi. Il resto è affidato alla sensibilità del visitatore in cerca di suggestive contaminazioni percepibili in quei raffinati spazi espositivi fino al 31 ottobre prossimo. m.m.

Bruno Zenobio nasce ad Atri in provincia di Teramo. Si diploma al Liceo Artistico di Pescara e frequenta la bottega di Carlo Signorini a Ravenna. Nel 1970 inizia a lavorare con proprio studio a Roseto degli Abruzzi. Ispirato dalle architetture abruzzesi realizza negli anni 80/90 alcune delle più ampie decorazioni musive di carattere sacro. Nelle sue ultime opere scultoree riaffiorano tratti giovanili dell'epoca in cui aiutava il padre falegname e restauratore mentre in contemporanea animava le scene del teatro dialettale con sorprendente capacità interpretativa. La sua produzione artistica più recente tende sempre più sulla ricerca della luce e del colore e sempre meno condizionata da precisi riferimenti formali e figurativi.

 
Dusciana Bravura, veneziana di nascita, dopo il diploma  dell'Istituto d'Arte per il Mosaico di Ravenna frequenta l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Figlia d'arte ha collaborato con il padre Marco Bravura alla realizzazione di opere pubbliche per le città di Ravenna, Beirut, Rimini, Forlì, Pesaro-Urbino e Sogliano. Dal 2010 al 2012 è stata direttore creativo di Arch-Skin a Mosca. Ha ricevuto riconoscimenti in Italia e all'estero. L'artista predilige soggetti rappresentati in maniera profondamente realistica, ma con un gusto per il decorativismo estremo che ne altera l'aspetto.











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