Narrativa in giallo: buona la "prima" di Luca Valentino



Curiosando fra le proposte del libraio sistemate a torretta sugli scaffali o agli angoli della libreria spesso si scoprono novità inaspettate che vale la pena segnalare per buona scrittura e accattivanti ambientazioni. Il Colloquio di Luca Valentino (ed. Epigrafia 2016) è infatti l’ultima sorpresa  scaturita dalla passione per la scrittura di un giovane teramano affermatosi professionalmente in altra parte dell’Italia. 
Del resto la trama del romanzo in cui si muovono personaggi istruiti e intriganti rivela un modus vivendi  di indubbia e fascinosa contemporaneità. L’autore, pur indugiando su spunti autobiografici discretamente inseriti, trasforma la narrazione in un giallo avvincente che si lascia leggere tutto d’un fiato.  La storia del racconto trova ispirazione nel tema delle ambizioni e delle scelte di vita di tanti laureati con il massimo dei voti nelle prestigiose università italiane, in gran parte destinati ad emigrare, le cui vicende personali raramente catturano l’attenzione dei più. Edoardo, infatti, è il ritratto interessante e ben costruito di quel mondo distante dalle cronache locali dove le carriere più o meno brillanti, dentro uno stile di vita agiata e ricercata, non sempre si svolgono in maniera lineare e scontata. Come nei sogni, l’imponderabile s’insinua fra realtà e finzione e ne deforma l’essenza. Sta qui in definitiva il nocciolo del racconto. Il protagonista non a caso sa unire competenza e intraprendenza tanto da trasformare un formale colloquio di lavoro in un’arte dell’ambiguità manipolando la volontà dell’interlocutore. A quel punto I’approccio si trasforma in un singolare lasciapassare  per introdursi negli ambienti ovattati della finanza e degli affari, tanto inebrianti quanto trasgressivi.
Non so se l’autore abbia una spiccata predilezione per la letteratura gialla di buona fattura romanzesca dal momento che spinge il suo personaggio a sostenere un altro colloquio in forza dell’eccellente profilo accademico e della varietà delle sue passioni al di fuori di regole piuttosto consolidate. Arriverà, infatti, ad essere sospettato di omicidio proprio da chi, senza tante titubanze, aveva favorito il suo passaggio dalle sfere dell’alta finanza londinese a suo stretto collaboratore in una 
delle divisioni più potenti di Scotland Yard.
In buona sostanza il romanzo mantiene un perfetto equilibrio descrittivo senza lasciarsi prendere la mano da messaggi pretenziosi. Con finale a sorpresa in relazione alla vicenda umana del personaggio. Sostanzialmente in linea con la complessa personalità di chi resta prigioniero del proprio ego in qualsiasi parte del mondo e nelle situazioni più inverosimili. 
Luca Valentino





Recensione pubblicata anche sul quotidiano della provincia di Teramo LaCittà il 20 gennaio 2018
 

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