GRAN SASSO d'Italia, smettiamola con la versione "brand"


Campo Imperatore
La "nostra" montagna, di noi nativi intendo, è un'icona di prim'ordine come vetta più alta della catena appenninica. 

Un passaggio obbligato fra il Mediterraneo e l'Europa sin dalla notte dei tempi.
Nel 1573 il comandante Francesco De Marchi decise di esplorarla affidandosi a..."certi Chacciatori di Camoccie che vi erano stati sopra".  

Rassegna annuale della pastorizia a Campo Imperatore
 Cacciatori di camosci e mercanti furono i primi frequentatori dei ripidi fianchi rocciosi del Gigante che dorme, difficilmente raggiungibili.

Lo storico aquilano Alessandro Clementi annota nell'Atlante Storico del Gran Sasso d'Italia (ed. Ricerche e Redazioni),..." tantissime generazioni di pastori avevano nel corso dei millenni della transumanza esplorato il Massiccio senza che ne avessero consapevolezza". 


Il camoscio più bello del mondo

 Nel secolo XIX, dopo la prima ascensione della vetta orientale del Corno Grande ad opera di Orazio Delfico ( 1796), l'attenzione degli studiosi offrì una versione significativa del Massiccio sotto il profilo botanico, geologico e naturalistico.
 












Santo Stefano Di Sessanio
 Da secoli viandanti da ogni dove  attraversano la dura roccia della catena montuosa scoprendo, in basso, gli antichi borghi dove ancora evidenti restano testimonianze di vita medievale ispirate alle grandi famiglie dei Medici a Santo Stefano di Sessanio o dei Piccolomini a Capestrano.

 Gloriosi Insediamenti delle Terre della Baronia attorno ai quali si estendevano pascoli ricchissimi e ambitissimi come bene economico e commerciale.

Senza dimenticare i cinque secoli di arte ceramica di Castelli, esposta nei più importanti musei del mondo, sviluppatasi alle pendici del Monte Camicia.

Castelli


 Un condensato di storie affascinanti e di incantesimi paesaggistici crea magiche atmosfere per la miriade di visitatori italiani e stranieri!
Lo sanno molto bene gli alpinisti, gli escursionisti, i rifugisti, gli accompagnatori di media montagna, i narratori dell'arte e della scienza che descrivono mirabilmente emozioni e sensazioni irripetibili.
Del resto il Gran Sasso d'Italia è un grande, inestimabile contenitore di natura e cultura che si lascia scoprire secondo le regole infallibili degli elementi naturali. Da rispettare in ogni circostanza.


 
Distretto Turistico del Gran Sasso, inteso come Sistema produttivo di eco sostenibilità ambientale e di benessere fisico e mentale, è ancora da costruire nell'Abruzzo Regione Verde d'Europa. Indispensabile per non confondere un marchio esclusivo di meraviglia ambientale con l'abusato linguaggio del BRAND turistico: dannoso e invasivo per la biodiversità. 
Un altro anno è appena iniziato. Si  lascia alle spalle un periodo di calamità ma anche di cose da tutelate gelosamente. 

E allora mettiamola in rima: 

"Se al futuro si vuol guardare tutti insieme si deve operare"





                                     

Testo e foto dell'autore. Ripr. vietata.





























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