GRAN SASSO d'Italia, smettiamola con la versione "brand"
Campo Imperatore |
Un passaggio obbligato fra il Mediterraneo e l'Europa sin dalla notte dei tempi.
Nel 1573 il comandante Francesco De Marchi decise di esplorarla affidandosi a..."certi Chacciatori di Camoccie che vi erano stati sopra".
Rassegna annuale della pastorizia a Campo Imperatore |
Lo storico aquilano Alessandro Clementi annota nell'Atlante Storico del Gran Sasso d'Italia (ed. Ricerche e Redazioni),..." tantissime generazioni di pastori avevano nel corso dei millenni della transumanza esplorato il Massiccio senza che ne avessero consapevolezza".
Il camoscio più bello del mondo |
Santo Stefano Di Sessanio |
Gloriosi Insediamenti delle Terre della Baronia attorno ai quali si estendevano pascoli ricchissimi e ambitissimi come bene economico e commerciale.
Senza dimenticare i cinque secoli di arte ceramica di Castelli, esposta nei più importanti musei del mondo, sviluppatasi alle pendici del Monte Camicia.
Castelli |
Lo sanno molto bene gli alpinisti, gli escursionisti, i rifugisti, gli accompagnatori di media montagna, i narratori dell'arte e della scienza che descrivono mirabilmente emozioni e sensazioni irripetibili.
Del resto il Gran Sasso d'Italia è un grande, inestimabile contenitore di natura e cultura che si lascia scoprire secondo le regole infallibili degli elementi naturali. Da rispettare in ogni circostanza.
Distretto Turistico del Gran Sasso, inteso come Sistema produttivo di eco sostenibilità ambientale e di benessere fisico e mentale, è ancora da costruire nell'Abruzzo Regione Verde d'Europa. Indispensabile per non confondere un marchio esclusivo di meraviglia ambientale con l'abusato linguaggio del BRAND turistico: dannoso e invasivo per la biodiversità.
Un altro anno è appena iniziato. Si lascia alle spalle un periodo di calamità ma anche di cose da tutelate gelosamente.
E allora mettiamola in rima:
"Se al futuro si vuol guardare tutti insieme si deve operare"
Testo e foto dell'autore. Ripr. vietata.
Commenti
Posta un commento