Dialetti, idiomi, caratteri identitari dell'alto Vomano che si perdono nella memoria. Anna Cortellini ne ha tratto il libro stampato da Verdone editore intitolato "La parlate de' na vote' a Nerito nel Parco del Gran Sasso"
AltreNote
di Marcello Maranella
"Alla fine...ecco il libro", annota in quarta di copertina l'autrice Anna Cortellini. "Consapevole" aggiunge "della non perfezione linguistica per le difficoltà implicite della codificazione in vernacolo, consegno al lettore non parole e regole, ma i paesaggi dell'anima nascosti in una parlata che diventa narrazione dei mondi disvelati. Così fra parole, proverbi, luoghi e cantastorie ..le persone diventano Personaggi e noi...Autori".
Sintesi esaustiva, soprattutto sincera per comprendere l'ansia, la fatica, l'amore per il territorio profusi da Anna Cortellini nel ricomporre il mosaico esistenziale e comunicativo della sua comunità. Un patrimonio culturale che rischia di estinguersi senza lasciare nei prossimi decenni traccia alcuna del suo vissuto. Se da un lato lo spopolamento e l'invecchiamento della popolazione sembrano inarrestabili dall'altro nulla è dato sapere se e quando la vita tornerà a fiorire a Nerito e negli antichi borghi arroccati intorno al Gran Sasso, fortemente colpiti dagli ultimi terremoti del 2009 e 2016. "Insomma, evapora l'ossatura cognitiva, l'armatura spaziale della comunità" scrive efficacemente nella presentazione del volume Berardina Clemente, geografa ed esperta di processi formativi.
Altro passaggio significativo è il ricordo del compianto Sergio Rosa che l'autrice esprime con tristezza e piacere, riportando un concetto elevato dell'uso del dialetto tratto dal libro dell'illustre professore di origine castellana: "Li Castille" dizionario dialettale grafico e fonetico pubblicato da Verdone editore..."Quello che non potrai dire con la lingua madre lo potrai ben dire con il tuo dialetto che è un linguaggio umano, la nostra lingua intima quella dell'anima, essa si nutre di immagini, sensazioni di vita vissuta; esprime pregiudizi, simpatie, antipatie, gelosie, religiosità, racconta un passato che non suscita rimpianto ma di certo un profondo senso di nostalgia per un mondo concluso".
Infine la speranza di Anna Cortellini che le nuove generazioni raccolgano l'invito "a riallacciare il filo della memoria per ricostruire il tessuto della identità di Nerito". Buona lettura!
Chi è Anna Cortellini
E' nata a Nerito di Crognaleto, in provincia di Teramo, l'8 luglio 1948 dove ha trascorso l'infanzia fino alla scolarizzazione primaria. Continua gli studi medi e superiori a L'Aquila dove si iscrive alla facoltà di Pedagogia del Magistero. Vincitrice del concorso per l'insegnamento nella scuola elementare del 1969 entra di ruolo nel 6° circolo di Teramo. Insegna per un decennio (1970-1980) a Roma nel 151° Circolo. Successivamente a causa di motivi familiari torna a Teramo dove collabora alla sperimentazione della teoria emeneutica applicata alla didattica diretta da A. Valleriani. Nel 2009 conclude il suo percorso professionale tornando a Nerito dove fonda nel 2015 l'Associazione culturale Tracce attraverso cui realizza eventi rievocativi del passato locale fino alla pubblicazione del presente volume.
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