Un viaggio intimo nella memoria e nella consapevolezza le 8 stazioni del Museo Diffuso di Goriano Valli
AltreNote m.m
APERTURA IL 10 AGOSTO, TANTE LE PRENOTAZIONI DI MANAGER DA PIU' PAESI DEL MONDO
L’AQUILA - Dopo la casa medievale più
piccola del mondo, sono state presentate altre otto stazioni del Museo
Diffuso del Sirente (MuDi) di Goriano Valli, paese nel cuore
dell’Abruzzo aquilano, che sarà finalmente visitabile a partire dal 10
agosto, per offrire un viaggio intimo nella memoria collettiva, alla
riscoperta della civiltà contadina e dei valori ancora attuali, ma anche
un percorso di meditazione e raccoglimento interiore.
In stalle, cantine, e altri ambienti
tra vicoli e piazze, ad essere state allestite sono la "Cantina del
Vino", dedicata a Braccio Fortebraccio da Montone, a 600 anni dalla
morte del capitano di ventura che assediò l'Aquila e mise a ferro e
fuoco il contado, "Il Pagliaio”, dedicato ad Antonuccio Camponeschi,
governatore dell'Aquila, viceré e giustiziere degli Abruzzi, "La Cantina del Pane", dedicata a Jacopo Caldora, condottiero e capitano di ventura
E ancora "La Cantina Anonnasè",
dedicata alle storie di donne gorianesi, "La stalla dell’Asino",
dedicata a Celestino V, "La stalla delle pecore e della capre",
dedicata agli emigranti, "Il pagliaio Catenacci", dedicato alla
restanza, ovvero a chi ha deciso di non emigrare, "La bottega cancella
rinascimentale", dedicata alle tutte le vittime delle guerre, "La
bottega del dopoguerra di Eugenio e Concetta", dedicata all’economia
circolare. In ogni stazione, allestita con criteri estetici, un libro, e
il suggerimento di un "esercizio spirituale".
Alla presentazione sono intervenuti
l'ideatore del progetto, Fausto Di Giulio, il sindaco di Tione degli
Abruzzi, Stefania Mariani, il presidente del Parco Regionale Sirente
Velino, Francesco D'Amore, il presidente di Astra, l'Associazione studi
tradizioni regionali abruzzesi, Adriana Gandolfi, il presidente della
cooperativa di comunità 'Cuore delle Valli', Massimo Pedone,
l'architetto Pasqualino Di Gioacchino e il genealogista Marco
Cascianelli.
Fautore del MuDi è Rex Roundtables,
organizzazione internazionale con sede a New York e guidata da Fausto Di
Giulio in Europa e Asia.
"Questo progetto vuole essere un atto
d'amore per il mio paese, per recuperare, preservare e tramandare i
segni di una civiltà contadina ormai scomparsa - ha spiegato Fausto Di
Giulio -. Ma questo guardando al presente e al futuro, invitando persone
da tutta Italia e tutto il mondo a recuperare un rapporto naturale con
il tempo, per disconnettersi, per entrare in intimità con valori quali
la semplicità, l'essenzialità, il rapporto profondo con la terra e con
la natura. Le stazioni del museo diffuso rappresentano la dimensione
ideale per focalizzare l'attenzione su cosa si è, su cosa si vuole fare
nella vita individuale, e anche nell'attività imprenditoriale. Un luogo
dove fermarsi a riflettere su cosa noi possiamo fare di meglio per noi
stessi e per gli altri".
Merita un discorso a parte, a questo
proposito, la prima tappa del museo diffuso: il "Me-To-Me", ovvero il
"Leader Museum for the Future", ospitato in una abitazione di fine ‘400,
nella piazza di Villagrande a Goriano Valli, e dove, come testimonia lo
stemma da poco restaurato, fu il luogo dove artigiani, contadini e
allevatori andavano a versare i loro tributi, potenti marchesi Sannesio e
Malaspina, per poi ospitare, in tempi più recenti, una bellissima
bottega di generi alimentari di cui si sono conservate integre le attrezzature e gli arredamenti.
"Dal 10 agosto questo spazio sarà un
'museo esperienziale' con un percorso interno di riflessione e
meditazione individuale - spiega ancora Fausto Di Giulio -, della durata
di un giorno, concepita e scandita secondo i dettami della
salutogenesis, ideata dal sociologo Aaron Antonovsky e che promuove le
abitudini di vita come migliore medicina preventiva per preservare sia
la salute personale, sia la salute aziendale. Abbiamo già tante
prenotazioni da parte di manager e uomini di affari, e l'iniziativa ha
già suscitato l'interesse di 'pionieri' provenienti da Singapore, Arabia
Saudita, Estonia e Inghilterra".
Ci sono aziende che anzi hanno deciso
di sostenere il museo, e un impegno concreto è stato già dimostrato da
Simone Veglioni, CEO di Vantea Smart SPA, il quale ha già organizzato un
trekking sul Sirente portando a piedi a Goriano Valli 120 manager.
Il presidente del Parco Sirente
Velino, Francesco D'Amore, ha assicurato "il massimo del sostegno a
questa bellissima iniziativa che sta recuperando e riqualificando spazi e
luoghi significativi. Un'iniziativa nata dal basso, da persone mosse
non solo dalla passione ma anche dalla competenza. Non appena aprirà i
battenti, ad agosto, in Mudi sarà inserito nei nostri circuiti turistici
in una visione integrata di promozione e fruizione".
Sulla stessa lunghezza d'onda la
sindaca Stefania Mariani: "il primo ringraziamento va alla famiglia Di
Giulio, che ha confermato il suo grande attaccamento al paese di
origine. E poi il ringraziamento va a tutti i gorianesi, che
spontaneamente man mano stanno mettendo a disposizione locali, oggetti,
foto e altro, per arricchire ulteriormente questo percorso che rende
onore la civiltà contadina quello che di bello e buono va conservato,
ovvero la cultura del lavoro i forti valori morali".
Sinceri complimenti per l'allestimento
delle stazioni, da una esperta in materia, Adriana Gandolfi, presidente
di Astra e anima del Museo delle genti d'Abruzzo di Pescara.
"Il MuDi offre un percorso
assolutamente pregevole e di qualità, e l'aspetto importante è che è
frutto della collaborazione e passione degli stessi abitanti a conferma
di come ci sia bisogno di recuperare una memoria condivisa, testimoniata
la spazi oggetti fotografie storia. Tutto ciò che con il boom economico
degli anni 60 voleva essere cancellato, rifiutato, come segno della
povertà, della marginalità e dell'arretratezza. Ancora oggi invece è
importante conservare la memoria della grande dignità di queste persone,
della loro forza e voglia di riscatto, della loro grande cultura e
sapienza, che veniva trasmessa di generazione in generazione, anche
senza titoli di studi. In tempi in cui la povertà favoriva la
compartecipazione, mentre oggi benessere e ricchezza ci fanno
rinchiudere nell'egoismo e nell'isolamento", la riflessione di Gandolfi.
Per maggiori informazioni, contattare l'organizzazione scrivendo a rex.emea@rexcommunity.com o chiamando il numero 351 381 4710
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