Riqualificazione della Stazione di Teramo e Ricucitura del tessuto urbano. Sottoscritto al Parco della Scienza l'accordo fra Comune e Rete ferrovie italiane

 di Marcello Maranella

Da quanto tempo abbiamo sentito parlare di arretramento della stazione ferroviaria di Teramo senza comprenderne esattamente il senso? Se ne parlava da anni in relazione alla crescita sociale, commerciale e dei servizi lungo viale Crispi e dell'intera area della Gammarana ma risultava difficile immaginarne l'opera ingegneristica e la sua futura configurazione. Per fortuna, ieri mattina in conferenza stampa al Parco della Scienza, gli esperti delle ferrovie italiane hanno svelato l'arcano precisando che si tratta di riordino funzionale e di riqualificazione della stazione di Teramo. 

Dunque la gloriosa Stazione ferroviaria inaugurata nel lontano 15 luglio 1884 non si sposterà di un millimetro dalla banchina principale sormontata dalla bella pensilina liberty, ma subirà un riassetto del piano del ferro. Che in altri termini significa revisione del Piano Generale di Stazione con l'eliminazione del fascio di binari inutilizzati insistenti lateralmente all'edificio. Da ciò ne consegue una più moderna strutturazione della stazione di Teramo che permetterà di realizzare una "nuova piazza di ricucitura del tessuto urbano" con riorganizzazione e ridistribuzione di servizi e dei percorsi di accessibilità pedonale, ciclabile e veicolare. 

In tal senso migliorerebbero le condizioni di vivibilità, sicurezza ed integrazione modale incentivando gli spostamenti sul territorio con mezzi pubblici e di mobilità attiva, soprattutto in chiave di sostenibillità ambientale. Sono questi i contenuti dell'accordo sottoscritto ieri mattina al Parco della Scienza fra il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto e Sara Venturoni, Direttore Stazioni di RFI (Rete ferroviaria Italiana) che si è detta lieta di contribuire da teramana alla realizzazione del progetto in favore dello sviluppo della città capoluogo. E' stato altresì precisato che l'intervento comporta un investimento economico complessivo di circa 23 milioni da fondi PNRR. Previsto anche il contributo del Comune, per quanto di competenza, nella valorizzazione della stazione quale  luogo di centralità dello sviluppo territoriale e della mobilità, compatibilmente con gli obiettivi previsti nei tempi.

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