Splendora di Alessia Bronico: una storia di esistenze complicate in una splendida narrazione fra le antiche mura di Atri

 di Marcello Maranella

Eravamo alla vigilia di Natale, quello appena trascorso. Andavo in giro per la scelta dei regali senza tralasciare la tappa obbligata della libreria Tempo Libero in cui, alla fine della favola, il titolare cattura le tue indecisioni e ti persuade e ti indirizza sui freschi di stampa o sugli inediti selezionati in bella mostra fra la vetrina e lo scaffale adiacente. Tra tutti spunta Splendora di cui, a dire il vero, mi ispiravano poco il nome e l'immagine di copertina. "Ma tu leggilo e poi ne riparliamo" dice Christian senza mezzi termini. 

E allora parliamone con l'emozione che mi rimane dopo la lettura tutta d'un fiato di un diario esistenziale di una giovane donna che attraversa gli anni ottanta del 'Novecento fra i vicoli acquaviviani e il circondario fuori le mura della splendida Città ducale. Quella che, in maniera più suggestiva, descrive l'autrice riposizionando Atri nella sua nobile espressione naturalistica di Regina delle Colline, che si affaccia sopra le pinete del Cerrano mentre alle spalle giganteggia il Gran Sasso d'Italia. Una narrazione dotta, dunque, che aiuta ad ammorbidire le tristezze sparse dei personaggi che ruotano intorno alla giovane Dora e alla sua upupa protettrice. Ma, soprattutto, è la scrittura di Alessia Bronico la forza propulsiva del racconto di Splendora. Si scopre in ogni pagina un ritmo agile e sincopato, asciutto e lirico ad un tempo. Specie quando accenna  amabilmente alla sensibilità educativa del maestro Carmine o alle note prorompenti che giungono in strada dalle aule dell'ex orfanotrofio di via Cardinale Cicada in omaggio all'estro  musicale e canoro  di Claudio. Il figlio di Norma, indimenticabile batterista dei Body&Soul. Chi ha dimestichezza con la lettura sa quanto sia difficile mantenere viva l'attenzione del lettore nella costruzione del romanzo, senza indugiare in dettagli poco attinenti con la trama del racconto. Da questo punto di vista, invece, Alessia Bronico riesce sapientemente a trasmettere un perfetto equilibrio letterario fra le asprezze interiori della protagonista e l'imponente monumentalità dei luoghi che ne avvolgono disperatamente l'esistenza. Fino all'arrivo liberatorio di Splendora. Non aggiungo altro lasciando al lettore il piacere della scoperta di altre mirabili suggestioni con l'augurio di buona e meditata lettura!

L'AUTRICE

Nata ad Atri nel 1981, Alessia Bronico vive tra la Lombardia e L'Abruzzo. Ha pubblicato tre raccolte di poesia: L'abito della felicità ( Lieto Colle, 2016), Un dio Giallo (Lieto Colle, 2018), Amore a posteriori, Canto e voce sola (Ensemble, 2021). E' inserita nell'Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea  n. 5 (Raffaelli Editore 2017). Con Splendora ha vinto il Premio internazionale Città di Como per la sezione inediti.



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