A Giulianova paese incontro fecondo di artisti tra ottocento e novecento. Interessante mostra visitabile all'interno del Polo Museale fino al 29 gennaio

 di Marcello Maranella

C'è  foschia questa mattina a Giulianova Alta dalle parti del Belvedere dove scorgo l'unico parcheggio libero sotto la statua di Vittorio Emanuele e mi incammino lentamente verso Corso Garibaldi in cerca della Pinacoteca Bindi. Sono partito alla buon'ora da Teramo spinto dalla curiosità di ammirare opere d'arte di cinque artisti abruzzesi protagonisti del Novecento. Giancarlo Sciannella e Franco Summa, in particolare, che mi hanno onorato della loro amicizia e di attimi preziosi della loro intensa creatività. Quella di Giulianova è dunque un'ottima occasione per accostarsi ad altri linguaggi d'arte altrettanto autorevoli di Sebastiano De Laurentiis meglio noto come Capobianco, di Elio Di Blasio e di Marcello Mariani. Devo dire che gli organizzatori, Comune e Polo museale giuliesi in collaborazione con Carsa Edizioni per l'allestimento e il catalogo, hanno promosso un'incisiva campagna informativa evidenziando, soprattutto sui social, i concetti di spazio_materia_significato tra storia e contemporaneo.

Ed eccomi qui davanti all'ingresso della Casa-museo dello studioso e umanista Vincenzo Bindi (Giulianova 1852-Napoli 1928) dove "le opere d'arte dialogano e trovano posto tra gli oggetti, anche di vita quotidiana, e i ricordi, del collezionista e dei suoi familiari, che in queste sale incontrano amici intelletuali e artisti tra ottocento e novecento" avverte con garbo sapiente il direttore del Polo Museale  civico di Giulianova, Sirio Maria Pomante, che incrocio tra una rampa e l'altra della stretta  scalinata che porta nelle sale espositive. Come nasce questo evento? "In omaggio al ricordo dell'opera di Bindi, fondatore della storia dell'arte abruzzese", precisa il direttore, "con l'intento di aprire altre vie di valorizzazione del patrimonio artistico culturale esistente in una dimensione spaziale della memoria. Un viaggio fantastico nell'ampio loggiato sotto Piazza Belvedere con le sue vetrate sulla marina, dentro la Pinacoteca colma di opere d'arte raccolte dal Bindi per esporre la sua lettura critica dell'arte meridionale, nel Museo archeologoco del Torrione "La Rocca", con la vita a frammenti della romana Castrum Novum".


Un esperimento che non ha deluso le aspettative dei visitatori sulla cui affluenza si potrà riflettere meglio a conclusione della rassegna inaugurata il 17 dicembre 2022 e resterà aperta fino al 29 gennaio prossimo. Si tratta in ogni caso di segnali interessanti di offerta culturale considerato che la Pinacoteca, cuore del Polo Museale civico ha ripreso vita dal 18 luglio 2021 dopo oltre 15 anni di chusura. L'accoglienza è affidata a giovani volenterosi, preparati e soprattutto cortesi come Wiliam e Davide che mi hanno pazientemente guidato nelle varie tappe della visita nei vari punti della città come mostano le immagini che seguono.
La mostra è stata curata da Antonio Zimarino e Sirio Maria Pomante
Progetto, coordinamento e allestimento di Giovanni Tavano/Carsa Edizioni
"Spazio Materia Significato, ovvero cinque grandi nomi abruzzesi dell'arte contemporanea, calati in un contesto storico che coincide con il patrimonio architettonico dell'antica Giulianova" annota nella presentazione del catalogo l'assessore alla cultura Paolo Giorgini

photo Ma.Ma


 

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