L'amore la guerra e i melograni nel romanzo di Maristella Lippolis
Ho conosciuto Maristella Lippolis a Pescara anni fa in altri contesti
culturali e politici eppure non ho mai avuto modo di apprezzarne le doti narrative. La rincontro di recente a Teramo in occasione della presentazione di quest'ultimo libro fra ricordi di un
mondo non tanto lontano nel tempo ma radicalmente mutato nei segni metropolitani e nei sogni mediterranei. Mi ha scritto una dedica in omaggio a quanto di buono abbiamo condiviso che mi riconnette con piacere alla scrittrice pescarese di oggi. Non
ci salveranno i melograni, Ianieri edizioni 2018 ( pubblicato per la prima volta nel 2004, ormai introvabile, leggo in appendice), è il titolo
del suo romanzo ambientato nel 1991 in un'isola della Dalmazia, nei giorni che
precedettero lo scoppio della guerra nei Balcani. In un coacervo drammatico di
paure e precarietà esistenziali Laura e Goran si cercano, si innamorano e si
perdono. Una donna che trasforma il tempo della vacanza in un viaggio dentro la
propria vita. Un uomo che deve scegliere da che parte stare e quale senso dare
alla propria esistenza. Non intendo però dilungarmi nella descrizione dettagliata
della trama per riservare al lettore il piacere della scoperta di intense
emozioni come pure di attimi dolorosi che vivono i protagonisti. Vorrei invece soffermarmi sulla tecnica di scrittura usata dall’autrice
che riflette molto la sua maniera garbata di porsi nei gesti e nelle parole. Con tono
pacato e riflessivo lei riesce a creare atmosfere palpitanti e persuasive intorno alla vita dei
personaggi come se l’isola dove si incontrano casualmente fosse lontanissima dal fragore della guerra i cui effetti si riveleranno più tardi in
tutta la loro crudezza....”Se bastassero i melograni saremmo un popolo molto
fortunato, da queste parti ce ne sono in abbondanza lungo tutta la costa e
sulle isole. Ma non saranno sufficienti a salvarci, quando sarà il momento”. Sullo
sfondo aleggiano i presagi oscuri in cui per la prima volta in Europa si
affermano i nazionalismi, sfociati in una
guerra fratricida…”che non si sa di preciso come è cominciata, che nessuno ha
dichiarato, ma di sicuro nessuno può dire come e quando finirà”. Ne viene fuori
una narrazione delicata e asciutta allo stesso tempo. Una scrittura attraente nelle sue combinazioni con la personalità di
Laura che si rivela nei pensieri incerti, nei ricordi e nei desideri più
intimi, nelle sue scelte di vita che la conducono a vivere nell’isola di Saline
come fosse casa sua. E ritrovarsi poi a passeggiare sul porto di Pescara tra rimpianti e illusioni. Con l'ansia di raccontare la sua storia ad altre ragazze in partenza per le vacanze nelle isole della Croazia. Come a non voler cancellare l’impronta
indelebile che si porta dentro. Chi è Maristella Lippolis
Ha esordito nella narrativa pubblicando racconti sulla rivista "Tuttestorie", diretta da Maria Rosa Cutrufelli. Vincitrice del Premio Piero Chiara 1999 con la raccolta La storia di un'altra, in seguito ha pubblicato i romanzi Adele nè bella nè brutta (edizioni Piemme 2008) Una furtiva lacrima (Edizioni Piemme 2013) e Raccontami tu (L'iguana editrice 2017). Collabora con la rivista "Leggendaria", il LetterateMagazine, il Magfest
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