La teramana Veronica D'Antonio tra i vincitori del premio "Pietro Antonio Migliaccio" della Società Italiana di Scienze dell'Alimentazione
Veronica D’Antonio, assegnista di ricerca del gruppo di ricerca di Nutrizione Umana del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Teramo, è tra i vincitori della seconda edizione del Premio “Pietro Antonio Migliaccio” per la ricerca in alimentazione e nutrizione umana. Il gruppo di ricerca è coordinato da Mauro Serafini, ordinario di Scienze tecniche e dietetiche applicate.
Il Premio, bandito dalla Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione e consegnato durante il XXI congresso nazionale che si è svolto a Roma il 3 e 4 ottobre scorsi, ha l’obiettivo di «riconoscere l’impegno di giovani ricercatori che abbiano pubblicato, su riviste scientifiche internazionali, lavori scientifici innovativi, originali, di grande impatto mediatico e in grado di aprire nuovi orizzonti nel campo dell’alimentazione e della nutrizione umana».
Veronica D’Antonio si è aggiudicata il riconoscimento con lo studio Functional properties of edible insects: a systematic review, pubblicato da Nutrition Research Reviews (https://doi.org/10.1017/S0954422421000366).
«Lo studio presentato – spiega la dottoressa D’Antonio – è relativo a una revisione sistematica che, per la prima volta in assoluto, ha valutato la letteratura disponibile su selezionate proprietà funzionali degli insetti edibili, quali la modulazione dello stress ossidativo e infiammatorio, dell’aggregazione piastrinica, del metabolismo dei lipidi e del glucosio. Studi in vitro, cellulari e animali, hanno indicato che gli insetti commestibili possono offrire benefici per la salute. Gli insetti hanno modulato lo stato redox, ripristinato l’attività compromessa degli enzimi antiossidanti endogeni e ridotto i marcatori di stress ossidativo. Gli insetti edibili hanno mostrato proprietà antinfiammatorie, riducendo le citochine e regolando i relativi fattori di trascrizione. Inoltre, gli insetti commestibili possono modulare il metabolismo lipidico e del glucidico. A conferma dei risultati promettenti osservati è necessario effettuare studi di intervento sull’uomo, attualmente mancanti, concernenti gli insetti edibili tal quali o in alimenti formulati ad hoc. Includerli nella categoria degli alimenti funzionali potrebbe aumentarne l’attrattiva, aiutando a diffonderne l’uso dove non è comune, nonché offrire nuove opportunità all’industria alimentare per sviluppare alimenti utili sia alla salute che all’ambiente».
Commenti
Posta un commento