PASSEGGIATE D'AUTUNNO Il Bosco di Fonte Novello, nel versante teramano del Parco, costituisce un ecosistema forestale quasi unico in Italia
AltreNote
di
Marcello Maranella
Territorio Ambiente Biodiversità
Il bosco di Fonte Novello è raggiungibile da Intermesoli, frazione del Comune di Pietracamela nel versante teramano del Gran Sasso, partendo dal sentiero sterrato che dal paese si inerpica verso l’alta Valle del Venacquaro.
Il comprensorio forestale di proprietà dell'Amministrazione separata dei beni di uso civico dell'Antica Università di Intermesoli si estende su una superficie di circa 1500 ettari sul versante settentrionale del Gran Sasso, nella valle del torrente Venaquaro, al confine fra i comuni di Pietracamela e di Fano Adriano. Ai sensi della Direttiva Habitat l'intero comprensorio è inserito nel
sito di importanza comunitaria (SIC) IT 7 110202 "Gran Sasso" e nella
zona di protezione speciale (ZPS) "Parco Nazionale del Gran Sasso e
Monti della Laga" della Rete Natura 2000.
La Storia del bosco di Fonte Novello
L'alternanza di zone governate a ceduo con caratteristiche fisionomiche assimilabili a quelle delle fustaie è legata al susseguirsi nel corso dei secoli di varie fasi di utilizzo e di abbandono. Dal periodo post-unitario i boschi cedui sono stati parzialmente avviati a fustaia per evoluzione naturale, rilascio di riserve; secondo le prescrizioni forestali dell'ordinamento borbonico è stato sostituito da diradamenti dal basso con saltuaria asportazione delle riserve.
"Il
biotopo di Fonte Novello è da considerarsi un ecosistema forestale,
forse unico in Italia, di straordinaria importanza vegetazionale e
ambientale, particolarmente rilevante sotto l'aspetto estetico.
Per la prolungata assenza di interventi di utilizzazione il bosco di
Fonte Novello si presenta oggi con esemplari di faggio ultracentenari di
dimensioni colossali (diametri oltre il metro e altezze oltre 40 metri)
e una struttura assimilabile a quelle delle foreste vetuste"
Flora e Fauna |
La fauna è particolarmente ricca per la presenza di mammiferi quali cervo, camoscio, lupo, cinghiale, tasso, capriolo, donnola e arvicola delle nevi. Nel fitto del bosco trovano rifugio l'astore, segnalato nelle aree con caratteristiche strutturali simili ai boschi vetusti, il picchio dorso bianco, la balia dal collare, il gufo comune e l'allocco. Nella Valle del Venaquaro la presenza della Rosalia Alpina, cerambicide di interesse prioritario a livello comunitario, è dovuta alla disponibilità di faggi di enormi dimensioni marcescenti o deperienti ai quali è legato il ciclo biologico di tale specie.
foto: Ma.Ma; Arch. PNGSL
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