A maggio prossimo il Teatro Romano di Teramo riconquisterà la sua cavea
di Marcello Maranella
Stanno tutti con il naso all'insù. Se passi in macchina nei paraggi dell'Anfiteatro per tornare sulla circonvallazione la scena è quasi sempre la stessa. Passanti e commercianti, ma anche i clienti del bar di fronte, ossevano e commentano il lento smontaggio dei mattoni di Palazzo Adamoli e Casa Salvoni in demolizione. Confesso di essermi fermato anch'io, l'altro giorno, per scattare qualche foto sotto un cielo azzurro e un sole caldo che invitavano ad entrare nel luogo super transennato. Ad un tratto mi ha preso la voglia di saperne di più sulla conclusione dei lavori.
"Se tutto andrà per il verso giusto" mi dice uno dei responsabili del cantiere " i teloni bianchi sopra le impalcature dovrebbero scendere giù a maggio prossimo". Quindi è tutto vero ciò che per oltre un ventennio sembrava incredibile in un susseguirsi di polemiche e inghippi burocratici infiniti. Quindi anche l'intero quartiere intorno all'importante sito archeologico potrà uscire dal degrado ed essere rigenerato come previsto anche per l'ex Mercato coperto di Piazza Verdi.
Quindi non era una chimera l'idea di modernizzare la città puntando sulla valorizzazione dei suoi giacimenti culturali. Quindi si registrano fatti e non parole nel segno della discontinuità amministrativa con il passato immobilismo. Mancano poco meno di cento giorni perchè la cavea nascosta torni a brillare sotto il cielo aprutino trasformandosi, si auspica, in un accogliente cantiere dellla cultura!
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