"L'ultima ascensione di Paolo Cambi e Paolo Emilio Cichetti" : avventura e passione di due giovani alpinisti segnati da una tragica fine nelll'inverno del 1929. Inedita ed emozionante narrazione di Pasquale Iannetti

di Marcello Maranella


 Voglio raccontarvi del dialogo improvvisato ieri sera a Piazza Sant'Anna con l'autore dell'interessante volume che costituisce senza alcun dubbio una pagina significativa del rapporto complesso ma altrettanto attraente con il Gran Sasso d'Italia. Solo chi ne è profondamente innamorato tanto da farne una ragione di vita, come dimostra l'avventurosa esistenza di Pasquale Iannetti,  riesce a coglierne l'essenza e a stimolarne ad un tempo la corretta frequentazione.  Era questo lo spirito dell'iniziativa promossa dal libraio di Tempo Libero, Christian Simonella. Quello cioè di presentare il volume in uno dei luoghi più belli della città, nell'ambito della rassegna estiva Teramo Natura Indomita. Sono stati certamente momenti di attenta riflessione su temi ambientali di notevole interesse per la comunità teramana. Ad impreziosire la nostra chiacchierata ha contribuito Paola, una giovane e brava lettrice di tre brani fra i più toccanti della drammatica vicenda consumatasi nel versante teramano del Gran Sasso in quel rigido inverno del 1929.


Tante volte, percorrendo la Val Maone, ha raccontato Pasquale Iannetti, si era soffermato pensoso e commosso davanti ai piccoli monumenti di Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti, avvolti nel verde e protetti dall'ombra dei faggi.  Quando ti è venuta l'idea di scrivere la storia di Mario e Paolo? "Negli anni '70, nel libro edito dal CAI di L'Aquila "Omaggio al Gran Sasso", trovai un piccolo trafiletto che parlava della tragica fine dei due giovani. Ma nulla di più, se non  un breve ritaglio di ciò che Paolo scrisse di suo pugno sul libro del Rifugio Garibaldi.....Terminate le provviste ci rechiamo o meglio speriamo di raggiungere Pietracamela. Tempo pessimo...Paolo Emilio Cichetti Mario Cambi... Leggerlo mi fece accapponare la pelle! Lino D'Angelo (Guida alpina di Pietracamela) ricordava spesso questa vicenda e, ogni volta che me ne parlava, mi rendevo conto di volerne sapere ancora di più". Dopo anni di ricerche è uscito "Febbraio 1929 L'ultima ascensione di Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti" che si compone di 18 capitoli con un corredo fotografico rigorosamante in bianco e nero di gran pregio. Immagini  tratte dagli archivi Amaldi di Gianni Battimelli, Aligi Bonaduce, famiglie Marramà e Montauti, Davide Sponta, Alberico Alesi, Maria Grazia Rinaldi Marchetti, Mario Cambi, Paola Bombieri, Gilda e Maurizia Giancola, marco Patierno. Come dire: un pezzo della nostra  storia montana a cavallo fra i due secoli, accompagnata da un'abilità narrativa su un'amara vicenda di due giovani della borghesia romana con la passione dell'alpinismo, inserita in un contesto più ampio della vita del Paese. Una vicenda vissuta nell'atmosfera del fascismo, non priva di retorica e piena di simboli esaltanti lo sport, il coraggio giovanile, il gusto dell'avventura e la sfida di superare i propri limiti. Ma il libro è molto altro per cui è preferibile lasciar spazio alle vostre curiosità per conoscere le gesta dell'alpinismo sul Gran Sasso e fare conoscenza con personaggi di grandissimo valore. Buona lettura!!

Chi è Pasquale Iannetti

Personaggio poliedrico, nato a Villa Penna di Campli, in provincia di Teramo. Geometra e mancato architetto ha spaziato in vari campi quali la ristorazione (Rifugio Franchetti, Rifugio delle Guide e Bucciarello da Montone), lo sport, la fotografia e tanto altro. Tuttavia l'innata passione per la montagna ha dominato la sua esistenza spingendolo a diventare Guida Alpina, Maestro alpinismo e sci-alpinismo in giovanissima età. Ancora oggi le cime e l'ambiente montano rappresentano la sua ragione di vita . 

Il Gran Sasso, i Monti Gemelli e gli splendidi Monti della Laga sono la sua dimora. Nel cuore del Massiccio, in un posto magico denominato Vallone delle Cornacchie Pasquale Iannetti ha gestito per vent'anni il Rifugio Franchetti, contribuendo con dedizione alla promozione di queste nostre magnifiche Terre Alte. Ispirato dalle gesta dei grandi Emilio Comici e Walter Bonatti e dagli insegnamenti dei suoi due maestri, Gigi Mario e Luigi Muzii, ha aperto parecchie vie alpinistiche sul Gran Sasso contribuendo alla nascita dell'arrampicata moderna con le sue mitiche Superga .

Avventura e ponderatezza le sue parole d'ordine confortate da Marco Confortola nella sua citazione preferita da "Giorni di Ghiaccio": Le vere Guide Alpine sono quelle che arrivano alla vecchiaia, di eroi sono pieni i cimiteri.        

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