La Torre di Cerrano diventerà finalmente il Museo del Mare dell'Area protetta. Conversazione all'aperto con il Presidente Fabiano Aretusi

 

 

intervista di Marcello Maranella 

La Torre dominanate sul mare di Pineto e Silvi è un presidio storico-culturale ed ambientale fra i più ambiti e suggestivi d'Abruzzo. Soprattutto da quando, nel 2010, fu istituita a suo nome l'area marina protetta con decreto dall'allora Ministero dell'Ambiente, del turismo e del mare. Fu un atto dovuto verso quel lembo di mare incontaminato, impreziosito fin dagli inizi del Novecento da una fitta pineta litoranea che impedisce l'accesso delle auto e del turismo invasivo nelle spiagge circostanti. Scendendo dalle tondeggianti colline assolate sotto l'abitato di Mutignano si disvela un paesaggio agricolo di case sparse ad alta risoluzione naturalistica dove la vista spazia senza confini fra cielo terra e mare.

Affacciandosi da Colle Cretone si ha la sensazione di restare sospesi nell'aria, cullati dagli elementi naturali con effetti altamente benefici per ossigenare la mente. Una volta arrivati sulla statale 16 adriatica gli unici accessi al mare sono due sottopassi ferroviarii laterali alla torre: uno a nord del comune di Silvi e l'altro a sud del comune di Pineto. Tratti attraversabili rigorosamente a piedi o in bici su una ciclabile appena ultimata che costeggia la ferrovia ed esalta la lunga e verdeggiante distesa di pini d'Aleppo che introducono nell'accogliente Giardino Mediterraneo coltivato nelle aree dunali intorno alla torre. E' di questi giorni la buona notizia secondo cui  la Torre di Cerrano è rientrata totalmente nella gestione dell'area marina protetta pur restando di proprietà dell'Amministrazione provinciale di Teramo.

Una manifestazione di comuni intenti espressa dai due enti attraverso un contratto di comodato d'uso gratutito decennale che permetterà al Consorzio di gestione dell'Amp di poter usufruire degli oltre duecentomila euro di finanziamento stanziati dallo stesso Ministero per la ristrutturazione dell’immobile e per gli interventi di efficientamento energetico. Ma è anche uno stimolo per pianificare un significativo rilancio turistico dopo le restrizioni pandemiche. Iniziando con la realizzazione di un museo multimediale al passo con i tempi che esalti i valori della biodiversità nelle terre del Cerrano. Infatti nei locali che fino a poco tempo fa ospitavano una sezione di biologia marina dell'Istituto Zooprofilattico d'Abruzzo e Molise saranno ampliate le sale del Museo del Mare con un sistema interattivo di notevole attrazione. Una specie di escursione che muove dal basso della torre verso l'alto passando dai fondali marini alle specie del nostro mare, dalle conchiglie ai delfini e, meraviglia delle meraviglie tridimensionali si materializza  una balenottera che comincia a nuotare, per arrivare in cima alla torre nella sala dedicata al fratino e alla sua tutela.

"Purtroppo il covid ha rallentato qualsiasi tipologia di attività", avverte il presidente Fabiano Aretusi concedendomi una cortese conversazione nei giardini della sede operativa dell'Area marina adiacente al comune di Pineto dove si reca sempre in sella alla sua verde bicicletta.


"Fino al 2019 riuscivamo a fare circa 3000 visite guidate con una consistente educazione ambientale per le scuole. Oltre, naturalmente, alle attività a mare nel periodo estivo di snorkeling per gli appassionati del mondo subaqueo che, nel nostro caso, custodisce preziosi reperti di archeologia di moli sommersi che vorremmo rendere ancor più evidenti". 

 Molto interessante. In che modo e con quali mezzi?

"Il nostro compito prioritario è quello di condividere scelte e risultati con chi ci ha dato fiducia. Mi riferisco agli amministratori locali provinciali e regionali e alle rappresentanze sociali ed economiche più rappresentative. Si tratta ora di aggiustare il tiro con campagne mirate di promozione turistica accompagnate da risosre economiche adeguate. In tal senso il primo interlocutore non può che essere il Ministero competente. Intanto si dovrà effettuare un censimento aggiornato dei resti archeologici dell'antico porto di Atri in aggiunta al materiale video già esistente. Preziosa a riguardo è la collaborazione riservataci dalla Guardia Costiera e dal nucleo sommozzatori dei Carabinieri di Pescara. Grazie alle loro competenze sono state individuate le migliori soluzioni per la sicurezza dei bagnanti e per la salvaguardia ambientale. Mi spiego meglio. Per evitare che le imbarcazioni possano arrivare da tutte le direzioni e buttare le ancore sopra i resti archeologici danneggiandoli ulteriormente, si è diviso il braccio di mare fra la torre e i fondali interessati in uno spazio anteriore riservato allo snorkeling. Di conseguenza, nei mesi estivi, di fronte alla torre viene insatallato il mezzo miglio blu, con delle piccole boe che indicano ai nuotatori il punto dove possono svagarsi in totale sicurezza per l'assenza di eliche. Oltre il miglio blu sono state installate le boe per l'ancoraggio delle imbarcazioni a tutto vantaggio della balneazione distensiva e tranquilla". 

Invece con i pescatori come vi rapportate? 

"C'è un dialogo aperto e costruttivo con la piccola pesca artigianale che per noi è una risorsa fondamentale, tant'è che chè è stata costituita la piccola comunità slow food con tanto di autorizzazioni per i pescatori muniti di bandierine con il logo dell'area marina protetta. Tuttora condividiamo con loro un percorso virtuoso nell'ambito del progetto Life Delfi per la tutela dei delfini, finalizzato alla riduzione delle interazioni tra reti e cetacei. Si tratta di un annoso problema che causa agli operatori del settore pesca danni ingenti che vanno gradualmente attenuati. Sono già in distribuzione dissuasori acustici e luminosi in grado di allontanare i delfini dalle reti. In tal modo si auspica un sostanziale giovamento per l'intera comunità che potrà avere un prodotto ittico di grande qualità e sempre più sostenibile grazie alle misure previste dal suddetto progetto".

Permane sempre il conflitto con i vongolari?

"Purtroppo la pesca intensiva è vietata perchè in aperto contrasto con i principi ispiratori della protezione della natura. Personalmente non ho niente contro di loro e conprendo esigenze e difficoltà del loro lavoro ma non è mio costume fare promesse che non posso mantenere. Ci sono regole tassative che vanno assolutamente rispettate". 




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Chi è Fabiano Aretusi

La nostra chiacchierata è continuata a microfono spento per un'altra mezz'ora rivelando aspetti della sua personalità che si integrano perfettamente, per cultura e dinamismo, con il ruolo che attualmente ricopre in materia ambientale. Qurantenne originario di Atri, Fabiano Aretusi è Dottore in Economia Bancaria laureato presso l’Università degli Studi di Siena “Richard M. Goodwin”, con specializzazione nella consulenza dei processi aziendali ed organizzativi. Dal 2000 è socio della Lega Navale Italiana, sezione di Pineto, per la quale ha ricoperto anche il ruolo di Presidente del Collegio dei Revisori dei conti. Dal 2015 al 2021 è stato Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione del Co. Ges Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Ciò nonostante il suo impegno è rivolto per gran parte della giornata all'evoluzione dell'area marina di cui è lieto di presiederne il CdA senza tralasciare la conduzione della struttura alberghiera di famiglia. Sempre sorridente e garbato affronta con piglio deciso problematiche complesse con lo sguardo rivolto al futuro. Di carattere riservato Fabiano Aretusi non ama mettersi in mostra però sa riconoscere i meriti professionali dei collaboratori che lo circondano. A partire dal direttore, ai dipendenti, alle guide dell'area marina protetta. Appena insediato ha deciso di rendere pubblici i bilanci dell'ente all'insegna della trasparenza, di dotarsi di un efficiente ufficio stampa e comunicazione, di operare in stretta sintonia con tutti i soggetti pubblici e privati che si riconoscono nei valori dell'area marina protetta della Torre di Cerrano. Non resta che augurargli buon lavoaro!

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le immagini del servizio sono dell'autore -ma.ma. -

Per gli appassionati di storia della torre si rinvia alla lettura del volume "Cerrano ieri e oggi", edito dalla Provincia di Teramo, 1983. 




 


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