Vaccinarsi è un dovere. Ma è anche un invito a fare qualcosa di utile per la vita degli altri

B uongiorno. Non scrivo a cuor leggero sulle vicende di umana sopportazione dell'implacabile virus che da più di un anno ha messo alle corde l'intero pianeta. Nel nostro paese i dati di centinaia di migliaia di decessi con una media di circa 350 morti al giorno sono raccapriccianti. Muoiono in tanti per contagio ma anche per mali oscuri che rannuvolano la mente e la vita d'un colpo si annienta. Così, un giorno dopo l'altro, perdiamo la memoria storica di chi ci ha generato mentre scompare una bella gioventù nel gorgo della solitudine e nella devastazione di affetti e sentimenti di chi sopravvive senza darsi pace . Due giorni fa ho avuto la "fortuna" di vaccinarmi con l'obbligo di iniettarmi la seconda dose il 13 luglio prossimo. Non ho usato a caso il termine obbligo. Dovrebbe essere la normalità di comportamento di tutti in uno stato democratico che vive un'immane tragedia sociale ed economica senza precedenti, dalle incerte prospettive di recupe...