L'Università di Teramo rende onore a Emma Bonino e Edith Bruck
A Emma
Bonino e Edith Bruck sarà
conferita l’onorificenza Guido II degli Aprutini, nel corso
della solenne cerimonia in programma sabato
prossimo 27 ottobre nell’Aula Magna
Benedetto Croce, a partire dalle ore
9.30.
L’intervento
del rettore Luciano D’Amico aprirà
la cerimonia dopo l’ingresso del corteo accademico e l’esecuzione degli inni da
parte della Banda dei Carabinieri e
della Corale Verdi per l’occasione
in formazione con il Coro del Liceo
Musicale M. Delfico di Teramo e il Coro
Gamut di Pescara.
Seguiranno
gli interventi del vice presidente emerito del Consiglio Superiore della
Magistratura Giovanni Legnini, del
ministro di Stato belga Elio Di Rupo
e del senatore della Repubblica Luciano
D’Alfonso. Al termine il Rettore conferirà le onorificenze di Ateneo
seguite dalle Lectio magistralis di Emma Bonino e Edith Bruck.
Il
primo Ordine al Merito dell’Università di Teramo risale al 28 febbraio 2015 e
fu assegnato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, a Giovanni
Legnini, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
«Edith Bruck, di origine ungherese, è
nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il
suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz,
Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di
pellegrinaggio, approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel
1962 pubblica il volume di racconti Andremo
in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film. Nelle sue opere
ha reso testimonianza dell’evento nero del XX secolo. Ha ricevuto diversi premi
letterari ed è stata tradotta in più lingue.
In Italia ha pubblicato: Il silenzio degli amanti (Marsilio), Chi ti ama così (Marsilio 1994), L’amore offeso (Marsilio 2002), Lettera
da Francoforte (Mondadori 2004), Specchi
(Storia e Letteratura 2005), Andremo in
città (L’Ancora del Mediterraneo 2006), Quanta
stella c’è nel cielo (Garzanti 2009), Privato
(Garzanti 2010), Mio splendido disastro
(Lampi di Stampa 2011), La donna dal
cappotto verde (Garzanti 2012), Il
sogno rapito (Garzanti 2014), Signora
Auschwitz. Il dono della parola (Marsilio 2014), Chi ti ama così (Marsilio 2015)».
«Emma Bonino è stata Ministro degli
Affari Esteri tra il 2013 e il 2014. Dal 2008 al 2013 ha svolto la funzione di
Vice-Presidente del Senato della Repubblica italiana. È stata Ministro per il
Commercio internazionale e per le Politiche europee.
Eletta
la prima volta alla Camera dei deputati nel 1976, è stata da allora
parlamentare sia in Italia che al Parlamento europeo continuativamente, eccetto
nel periodo in cui è stata Commissario europeo per gli Aiuti umanitari, la
Politica dei consumatori, la Pesca e la Sicurezza alimentare, tra il 1994 e il
1999. In questo periodo affronta le grandi crisi umanitarie degli anni 1990
anche nella Regione dei Grandi Laghi e nei Balcani. Dal luglio 2003, Emma
Bonino è stata anche una promotrice della campagna per la ratifica del
Protocollo di Maputo sui “Diritti delle Donne in Africa” alla Carta Africana
dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli, che ha costituito un quadro globale per la
realizzazione dei diritti delle donne in Africa e poi, nel 2012, per l’adozione
della risoluzione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che
vieta le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo. Altri importanti
impegni internazionali di Emma Bonino sono relativi, poi, alla delegazione del
Parlamento europeo del 2004 nella regione sudanese del Darfur e la sua nomina,
nel novembre 2002, come Osservatore Capo della Missione di Monitoraggio
Elettorale dell’Unione Europea per le elezioni presidenziali dell’Ecuador.
Dal
1993 ha condotto la campagna per l’istituzione dei Tribunali Penali
Internazionali per l’ex Jugoslavia e per il Ruanda e per l’istituzione della
Corte Penale Internazionale.
Dal 2017, Emma Bonino si è fatta promotrice della
Campagna Ero Straniero – L’umanità che fa bene, con Radicali Italiani e con
vari sindaci e associazioni nazionali. Oggi Emma Bonino è la promotrice della
lista +Europa, nella convinzione che per un’Italia più libera e democratica
serva, in questo paese, ancora più Europa».
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