Sull'ultimo numero di ROBINSON una pagina dedicata al John Fante Festival "Il dio di mio padre" di Torricella Peligna con l'intervento del giornalista e scrittore argentino Oscar Alfredo Ramòn Giardinelli
AltreNote
di Marcello Maranella
Tanti dialetti parlati ma di difficile comprensione e, soprattutto, il dialetto abruzzese con cui si esprimevano i genitori del giornalista. E così riaffiorano tracce della sua formazione umana e letteraria. Con l'impronta decisiva ricevuta dal cinema e dalla Letteratura italiana del Novecento. Un'impronta indelebile associata alla sua adolescenza, sottolinea l'autore del Sant'uffizio della memoria (Elliot edizioni 2017), Oscar Alfredo Ramòn Giardinelli elencando i cognomi Gassman, De Sica, Fellini, Lollobrigida, Monicelli, Pasolini e poi ancora Montale, Moravia, Ungaretti, Calvino, Primo Levi, Tabucchi, Pavese, Maraini, Pirandello. Molto suggestivo il passaggio centrale dell'articolo..."Senza saperlo hanno formato lo scrittore che sono, come immagino abbiano formato anche Dan Fante, nipote di un emigrante abruzzese di nome Nicola Fante, il quale partito da Torricella Peligna, arrivò negli Stati Uniti nel 1901 ed ebbe un figlio, John Fante (1903-1983), nato a Denver nel Colorado, che divenne uno scrittore molto rinomato del cosiddetto "realismo sporco".
Significativa e toccante anche la conclusione dell'intervento: "Ora che il Festival in onore di John Fante si avvicina e guardando attentamente la sua fotografia, scopro che la sorprendente somiglianza fra loro due, Fante e mio padre, mi permette di immaginarli come gemelli che non si sono mai incontrati per abbracciarsi".
Proviamo ad immaginare l'emozione intensa che proverà il giornalista e scrittore argentino partecipando quale gradito ospite della kermesse culturale di Torricella Peligna, ideata e sapientemente diretta da Giovanna Di Lello, a cui indirizziamo con piacere i migliori auguri di buon lavoro.
Commenti
Posta un commento