A Luciano D'Amico l'onere e l'onore di riaprire le frontiere abruzzesi dello sviluppo e della democrazia. Sull'ospedale di Teramo si gioca una partita elettorale decisiva
di Marcello Maranella
Con la scelta di Luciano D'Amico alla guida del raggruppamento progressista "Abruzzo insieme" si conclude positivamente la fase del dibattito politico di queste ultime settimane coordinata dal Partito Democratico. "Da domani saremo tutti al lavoro al fianco di Luciano D'Amico, convinti che la sua candidatura sia la più forte e la più unitaria per guidare la sfida contro il malgoverno di Marsilio e vincere le prossime elezioni regionali" ha subito tuonato il segretario regionale PD, Daniele Marinelli, invitando a mettersi alacremente al lavoro per completare il programma e costruire liste forti. Una raccomandazione che vale soprattutto per la città di Teramo, presidio indiscusso di buon governo di centrosinistra, appena riconfermato con la schiacciante vittoria della coalizione guidata dal sindaco Gianguido D'Alberto. Una situazione mal digerita, evidentemente, dal Presidente Marsilio che non si trattiene dall'attizzare una pretestuosa polemica con il primo cittadino di Teramo sulla definizione del sito per la realizzazione del nuovo ospedale. Lo fa in coincidenza con la discesa in campo di Luciano D'Amico e torna sull'argomento in occasione della presentazione della candidatura alla regione nelle file di Fratelli d'Italia di Paolo Gatti, gettando il guanto di sfida a Gianguido D'Alberto intimandogli di convocare rapidamente il consiglio comunale attraverso cui indicare l'ubicazione del nuovo ospedale. Se queste sono le premesse per andare allo scontro elettorale da parte del governatore uscente va subito rilevato che a Teramo tale pressione potrebbe trasformarsi in un boomerang.
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