Maurizio Landini all'Assemblea dei delegati della CGIL di Teramo. "Una discussione collettiva che ci spinge ad innovare il nostro compito di sindacalisti"

 di Marcello Maranella 

Maurizio Landini viene spesso a Teramo in sostegno del buon operato della Camera del Lavoro, dislocata sul territorio provinciale a contenere i colpi cruenti inferti dalla crisi economica che rende sempre più incerta la prospettiva di nuovi investimenti produttivi e di migliaia di posti di lavoro. Sono stati questi gli argomenti che hanno animato ieri mattina l'Assemblea territoriale dei delegati e degli attivisti della CGIL di Teramo svoltasi sotto i capannoni dellex Villeroy&Boch, luogo simbolo dello sviluppo industriale aprutino nella seconda metà del '900. 

Era come se il popolo della sinistra teramana riprendesse il cammino dell'eterna lotta per il lavoro, consapevole dei drammi umani e familiari che ingrossano quotidianamente le rilevazioni statistiche dei cosiddetti nuovi poveri. 

"Camminiamo Insieme", infatti, era lo slogan che campeggiava sullo sfondo del palco. 

Il monito: " L'esperienza del passato incontra il presente e progetta il futuro...a cui si sono uniti idealmente il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto e attenti osservatori intervenuti ad ascoltare i giovani dirigenti sindacali, coordinati per l'occasione da Natascia Innamorati, i quali hanno saputo rappresentare le reali condizioni del mondo del lavoro in provincia di Teramo.

E' stata una narrazione interessante nei toni e nei contenuti perchè priva di retorica e di autoreferenzialità. Maurizio Landini ne ha colto autorevolmente l'impegno assiduo, la competenza e il rigore delle funzioni della rappresentanza degli interessi dei lavoratori senza, tuttavia, eludere le difficoltà del sindacato nel dare risposte esaurienti ai salari bassi, alla precarietà dilagante, alle tutele nei luoghi di lavoro, già efficacemente evidenziate nella relazione di apertura dell'Assemblea dal segretario della CGIL di Teramo Giovanni Timoteo. "Questa si che è una buona modalità operativa di discussione collettiva che ci spinge ad innovare il nostro compito di sindacalisti" ha sottolineato Landini in vista dell'assemblea nazionale prossima ma, soprattutto, considerandola uno stimolo per elevare il confronto con il Gioverno e le parti sociali in una fase particolarmente complessa della società italiana ed europea. Un ragionamento quello del capo della CGIL ben articolato fra la realtà che ci circonda e gli insegnamenti che provengono dal passato fatti di storie personali e di conquiste collettive che lasciano segni indelebili. Evidente il riferimento a Luigi Tom Di Paolantonio e alle lotte del Vomano cui Maurizio Landini aveva reso omaggio recandosi in visita nell'ex sede della CGIL di Teramo, soffermandosi dinanzi al murale di Sandro Melarangelo.

 

"Quando la cultura del diritto viene sostituita dalla cultura del favore vuol dire che noi siamo in una fase di grandissima regressione. Perchè se c'è un punto di cui dobbiamo andare orgogliosi, come ci ha insegnato uno dei nostri padri fondatori come Di Vittorio, è che non ci si toglie il cappello davanti a nessuno. La ricchezza di un paese la produce il lavoro!

 



 




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