Vola nel mondo l'immagine di Atri con il Premio Paesaggio " Colture e Culture, vivere tra i Calanchi". L'impegno di Adriano De Ascentiis

Un riconoscimento importante, esclusivo, da parte del Ministero della Cultura italiana nell'assegnare una menzione speciale fra i premi del Paesaggio del Consiglio d'Europa alla Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri. La notizia è stata diffusa in diretta streaming sulla pagina Facebook domenica 14 marzo scorso in un contesto di buone pratiche presentate da oltre 100 partecipanti. Si tratta di una bella vittoria, meritata ed ambita, grazie all'intuizione del suo direttore Adriano De Ascentiis che è riuscito dopo anni di sperimentazioni e fatiche inenarrabili a penetrare nell'animo silente degli abitanti naturali che vivono intorno e dentro i Calanchi di Atri per renderli partecipi di un sogno di elevata sostenibilità sociale ed ambientale. Quando torno, senza fretta, nella mia città d'origine passo volentieri a salutarlo nel suo ufficio o, se è bel tempo, presso il Centro Visite per scambiare quattro chiacchiere in empatia sugli eventi in programma, spesso conditi di curiosità storiche, antropologiche o naturalistiche rintracciate nel suo continuo vagare fra la polvere degli  archivi, sui pendii argillosi e fra le dune dell'Area Marina Protetta di Torre di Cerrano. Poco prima che la pandemia ci relegasse tutti in casa partecipammo in tanti con entusiasmo all'escursione nella Riserva promossa dalla sezione di Teramo di Italia Nostra. Giornata di sole e panorami mozzafiato indimenticabili. Nell'occasione Adriano ci regalò una gustosa lezione all'aperto sui valori di geodiversità di quelle strane architetture naturali note come unghiate del diavolo o bolge dantesche, più semplicemente in dialetto atriano...li ripe, indicandoci segni e simboli di una gestione dell'Area Protetta che va ben oltre la semplice conservazione delle emergenze naturalistiche.
Il direttore della Riserva Adriano De Ascentiis

"Operiamo in un vero e proprio scrigno di biodiversità dove si alternano calanchi e aree coltivate in cui vivono più di quindici nuclei familiari" sottolinea il direttore e aggiunge " Il progetto Colture e Culture, vivere tra i Calanchi nasce con l'intento di avviare processi di collaborazione, partecipazione e rafforzamento delle comunità fra i residenti, il WWF e il comune di Atri. L'obiettivo è finalizzato ad incrementare lo sviluppo di pratiche agricole sostenibili conciliando al meglio economia e ambiente". Un concetto molto condivisibile e, soprattutto, esportabile nella sua realizzazione pratica dal momento che è lo stesso Adriano De Ascentiis  a ricordarci che il suo lavoro, svolto pazientemente insieme ai vari collaboratori, si fonda sull'assunto che ..."l'uomo deve operare affinchè le Aree Protette non siano più viste come vincolo, ma destinate ad accrescere la consapevolezza che i principi che le regolano si possano diffondere anche fuori della stessa, senza paletti e confini". In tempi di transizione ecologica e rivoluzione verde quello di Adriano costituisce un messaggio d'avanguardia che coniuga virtuosamente la natura ricca di opprtunità e la cultura che ne rinvigorisce le doti di unicità del paesaggio agrario, tanto da renderla un'oasi di interesse nazionale. Onore e vanto dunque alla comunità atriana  che ha creduto, nel 1995, all'istituzione della Riserva affidandosi alle competenze del direttore Adriano De Ascentiis in rappresentanza di una fra le più importati associazioni ambientaliste, il quale non finisce mai di sorprenderci con studi e scoperte degne della massima attenzione. Congratulazioni Adriano con i migliori auguri di buon lavoro!!.  M.M.

photo Marcello Maranella

Notizie utili sulla Riserva Naturale Regionale dei Calanchi di Atri e dintorni
 
Istituita nel 1995 la riserva naturale si trova nel Comune di Atri in provincia di Teramo. Il Centro visite è posizionato a ridosso del Colle della Giustizia dove si domina la valle che dirada verso il fiume Piomba, nell'incantevole scenario della  catena del Gran Sasso d'Italia. Per arrivare facilmente a destinazione si consiglia di  percorrere l'autostrada adriatica A14 e uscire al casello Atri-Pineto, girare a sinistra verso Atri e proseguire  seguendo i cartelli stradali che indicano l'ormai nota località naturalistica in cui dimorano volpi, tassi, talpe, ricci, istrici e moscardini. E' l' habitat ideale per rapaci che vi nidificano: dalla poiana al gheppio allo sparviero. Tutt'intorno crescono salici, pioppi bianchi ma anche piante di sambuco, capperi e  liquirizia. Se vi rimane ancora tempo a disposizione non perdetevi una passeggiata nel centro storico per rivivere in un quadro erudito, come ricorda nei suoi scritti Luigi Illuminati..." il fasto di Atri feudale, che ha la sua storia nelle brune pietre della grande Cattedrale sorta alla fine del secolo decimoterzo e nella severa mole del Palazzo quattrocentesco dei duchi Acquaviva". Buona escursione in Atri, covid permettendo, guardando fiduciosi al futuro.














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